Leonardo Caputo: “Ponetevi degli obiettivi e cercate di raggiungerli il prima possibile”

Leonardo Caputo: “Ponetevi degli obiettivi e cercate di raggiungerli il prima possibile”

18 Agosto 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Ti diranno che sei finito… e proprio in quel momento tu allacciati gli scarpini, scendi in campo e zittisci tutti.” (Cristiano Ronaldo)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un calciatore di lungo corso: Leonardo Caputo.

La fase pandemica più acuta sembra essere alle spalle. Come vive e ha vissuto la situazione? Come l’ha affrontata? Come ha gestito la paura del contagio e il disagio legato alle misure restrittive?

La pandemia nel mondo del calcio, soprattutto nelle nostre categorie, è stata una piaga. Siamo stati mesi e mesi senza allenarci e senza calcare i nostri campi per colpa di questo “nemico invisibile”. È stato un brutto periodo per tutti, poiché noi viviamo il calcio e lo sport a 360 gradi e la mancanza degli allenamenti, dello spogliatoio e soprattutto dello “stare insieme” si è fatta sentire. Nonostante tutta questa brutta situazione, abbiamo continuato ad allenarci seguendo i programmi dei nostri preparatori e non abbiamo mai mollato. Adesso, per fortuna, la situazione sembra si sia stabilizzata e quindi siamo tornati alla nostra amata normalità. Speriamo si continui sempre così.

Insieme alle restrizioni, i tentennamenti della politica hanno causato molti disagi al mondo dello sport, specie quello minore. Cosa è successo alla sua specialità?

Tutte le restrizioni hanno causato gravi danni al mondo del calcio soprattutto in quello dilettantistico. Tante squadre sono fallite e tante altre si sono indebitate per far fronte alle spese che comunque avevano. Gli effetti di questi danni si sentono ancora oggi, nonostante la situazione sia tornata quasi alla “normalità”. Speriamo che tutto il mondo del calcio, sia dilettantistico che non, si riprenda il più presto possibile.

Chi è stato tra gli amici o in famiglia a spingerla verso l’attività agonistica? Oppure si è trattato di una sua folgorazione, magari guardando ai modelli dei grandi campioni?

Ho cominciato ad avvicinarmi al mondo dello sport, in particolare al calcio, grazie a mio papà. Mio padre ha giocato a calcio fino a 33 anni ed ha calcato campi importantissimi tra Interregionale e promozione. Ha giocato per tanti anni per la squadra della mia città oltre che per squadre blasonate. Tutto quello che lui ha imparato ha cercato di trasmettermelo nella maniera più trasparente possibile e senza pressioni. Il buon 70% della mia cultura calcistica la devo a lui, il resto lo devo a tutti i miei allenatori e compagni di squadra con cui ho condiviso tutto.

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

Beh la forza di volontà nello sport è tutto, senza non si arriva a nessun obiettivo. Bisogna sempre mettersi in gioco e sempre avere degli obiettivi da raggiungere in modo da essere sempre stimolati a fare meglio. Se si sta sempre sul pezzo e non si molla mai tutti i sacrifici che si fanno prima o poi verranno ripagati alla grande. Lavoro e volontà sono le basi per qualsiasi cosa, sia sportiva che non.

Se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla sua attività, cosa suggerirebbe?

Premetto che io tutt’oggi cerco sempre di ascoltare i consigli dei più grandi e di chi ha più esperienza di me perché non si smette mai di imparare a qualsiasi età. Il consiglio che posso dare ai più giovani è quello di lavorare sodo e tanto e di impegnarsi al 100%. Non mollate alle prime difficoltà e siate più forti. Rispettate sempre i più grandi e ascoltate tutto ciò che vi viene detto, bello o brutto che sia. Ponetevi degli obiettivi e cercate di raggiungerli il prima possibile. Non mollate mai!