Le nuove frontiere della Neurochirurgia con il dottor Pasqualino De Marinis

Le nuove frontiere della Neurochirurgia con il dottor Pasqualino De Marinis

29 Novembre 2023 Off Di Marco Magliulo

Conversazione con il dottor Pasqualino De Marinis, direttore dell’Unità operativa complessa di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera di rilievo nazionale e di alta specializzazione “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta.

Su iniziativa dell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, si è svolto con successo, nei giorni scorsi, a Villa Paolina a Pontelatone, il Convegno sul tema “I traumi vertebrali dorso-lombari”, che ha chiamato a raccolta il gotha della neurochirurgia, neuroradiologia, chirurgia vertebrale delle aziende ospedaliere e universitarie della Campania e del Sud Italia.

L’evento è stato organizzato dall’Unità operativa complessa di Neurochirurgia, diretta dal dott. Pasqualino De Marinis, presidente del meeting, con la direzione scientifica della dott.ssa Alessandra Alfieri, centrando pienamente l’obiettivo di favorire un confronto ampio e approfondito sulle migliori pratiche diagnostiche e chirurgiche nella cura e nell’assistenza dei pazienti con traumi vertebrali dorso-lombari.

Dottore De Marinis, i traumi vertebrali dorso-lombari sono patologie fortemente invalidanti.

Quali sono le principali novità in materia di diagnosi e cura? Quali speranze possiamo offrire ai pazienti?

I traumi spinali hanno una incidenza che, in base ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, variano da 40 a 80 nuovi casi all’anno ogni milione di abitanti.

Gli attuali strumenti di Diagnostica Neuroradiologica (Rx, Tac, RM) consentono una precisa valutazione delle fratture della colonna e dell’eventuale coinvolgimento del midollo spinale.

I progressi nel management di queste patologie riguardano la loro classificazione con conseguente omogeneità di trattamento dei pazienti secondo “suggerimenti condivisi” e l’impiego di materiali protesici sempre più affidabili.

Fondamentale è l’organizzazione in ambito territoriale: la stretta interazione fra 118, Ospedali periferici e Hub permette il corretto inquadramento del paziente e l’eventuale trattamento chirurgico il più rapidamente possibile.

Restiamo tuttavia in attesa di significativi progressi della Ricerca per il ripristino di funzioni neurologiche da lesioni midollari.  

Ampliamo il discorso a tutte le patologie, generalmente complesse, che richiedono l’approccio neurochirurgico. Quali i progressi, quali le nuove frontiere?

Grandi progressi si sono registrati nella cura delle patologie vascolari e oncologiche.

Gli aneurismi e le malformazioni vascolari vengono attualmente trattati, con il determinante contributo della Neuroradiologia Interventistica, anche, quando indicato, con procedure endovascolari.

I tumori cerebrali sono operati con tecniche sempre più sofisticate che consentono il monitoraggio e la preservazione delle funzioni neurologiche anche a paziente sveglio (la cosiddetta “awake surgery”).

Ulteriori progressi verranno sicuramente dalla Ricerca in anni non lontani.

Ha chiamato in causa diversi settori. In quali eccelle l’Uoc di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera di Caserta e perché?

Attualmente la UOC di Neurochirurgia dell’AORN di Caserta è in grado di far fronte a pressoché tutte le patologie cranio-encefaliche e vertebro-midollari sia d’urgenza che di elezione.

In particolare la nostra attività è rivolta ai tumori cerebrali che vengono operati facendo assumere ai pazienti, prima dell’intervento, una sostanza sensibile alla luce ultravioletta (il 5-ALA) che si concentra selettivamente nelle cellule tumorali consentendo di individuare perfettamente al microscopio il tessuto neoplastico garantendone la asportazione la più radicale possibile.

In casi selezionati la chirurgia viene effettuata, con il determinante contributo dei colleghi anestesisti, a paziente sveglio.

Sono stati avviati importanti filoni di Ricerca sulle cellule tumorali in collaborazione con la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Vanvitelli, il CNR di Napoli e il Ceinge.

Grazie alla Neuroradiologia Interventistica si sono implementati i casi di patologia vascolare (aneurismi e malformazioni artero-venose) trattati anche con procedure endovascolari.

Per quanto riguarda, invece, il personale in organico, le attrezzature e il parco tecnologico: qual è lo “stato di salute” dell’Unità operativa da lei diretta?

Le “condizioni cliniche” della UOC di Neurochirurgia dell’AORN di Caserta ritengo siano soddisfacenti. Grazie alla nostra Direzione Strategica il personale in organico (medici e comparto) è pressoché completo.

Lo strumentario chirurgico e le numerose attrezzature che la Neurochirurgia richiede sono aggiornate regolarmente.

Guardiamo con fiducia anche alla realizzazione nei tempi previsti del nuovo Blocco Operatorio che potrà consentirci di rispondere, con l’incremento delle sedute operatorie dedicate, ai fabbisogni di salute dei cittadini di Terra di Lavoro e a tutti i pazienti, provenienti anche da altre Regioni, che si rivolgono a noi con fiducia.