L’alimentazione incide sui rischi cardiovascolari

L’alimentazione incide sui rischi cardiovascolari

7 Dicembre 2020 0 Di La Redazione

L’autrice dello studio Jun Li: “Il nostro studio è tra i primi a collegare un indice infiammatorio alimentare basato sul cibo con il rischio a lungo termine di malattie cardiovascolari”.

 

Secondo una ricerca pubblicata su Journal of the American College of Cardiology, una dieta con un alto contenuto di cibi associati all’aumento dell’infiammazione (quali carne rossa e processata, cereali raffinati e bevande zuccherate) può aumentare il rischio di cardiopatia e di ictus, rispetto a una dieta ricca di cibi anti-infiammatori. Inoltre, come suggerisce uno studio randomizzato apparso sulla stessa rivista, il consumo di noci, un cibo anti-infiammatorio, potrebbe avere effetti positivi sulla diminuzione del rischio di infiammazione e cardiopatia.

“Il nostro studio è tra i primi a collegare un indice infiammatorio alimentare basato sul cibo con il rischio a lungo termine di malattie cardiovascolari” ha affermato Jun Li, della Harvard T.H. Chan School of Public Health degli Stati Uniti, autrice del primo studio in cui sono stati utilizzati i dati di oltre 210.000 partecipanti ai Nurses’ Health Studies I e II e all’Health Professionals Follow-up Study con un follow-up fino a oltre 30 anni. Gli autori hanno valutato la dieta dei partecipanti mediante un questionario alimentare ogni 4 anni e il potenziale infiammatorio della dieta utilizzando un punteggio Edip (empirical dietary infiammatory pattern) basato sul cibo che è stato predefinito in base ai livelli di 3 biomarcatori infiammatori sistemici. Dopo aver controllato per diversi fattori di rischio, tra cui l’indice di massa corporea e la storia familiare di malattie cardiache, le diete pro-infiammatorie sono risultate associate a un aumentato rischio di malattia coronarica (46%) e ictus (28%) rispetto a quelle anti-infiammatorie. Al contempo, il secondo studio mostra che dopo un follow-up di due anni, nelle persone che avevano consumato noci regolarmente (circa 30-60 grammi al giorno) rispetto a quelle randomizzate a una dieta priva di noci, si osservavano livelli minori di alcuni biomarcatori infiammatori circolanti. Così, l’effetto anti-infiammatorio delle noci, oltre a quello dell’abbassamento del colesterolo, potrebbe fornire un meccanismo per spiegare la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari (Cvd). “Una migliore conoscenza dei meccanismi di protezione della salute date da diversi alimenti e modelli dietetici, principalmente le loro proprietà antinfiammatorie […], dovrebbe fornire la base per progettare modelli dietetici più sani e potenziare i loro effetti protettivi contro le Cvd” si legge in un editoriale correlato. “Quando scegliamo gli alimenti nella nostra dieta, dovremmo effettivamente fare attenzione al loro potenziale pro- e anti-infiammatorio”, concludono gli autori.