La “Vesuviana” come un vespasiano

La “Vesuviana” come un vespasiano

24 Settembre 2021 0 Di Gaetano Milone

Storie di ordinaria incuria per il treno ad andamento lento e non solo.

 

Degrado sui vagoni, degrado nelle stazioni, impotenza e disperazione degli utenti costretti a subire ogni tipo di vessazioni.

Stiamo parlando della “famosa” Circumvesuviana la peggiore e più scassata ferrovia d’Europa (il primato le viene dato da viaggiatori stranieri, ambientalisti e dai mass media costretti a scrivere ogni giorno di ritardi, incendi dei vagoni, guasti alla linea, sciopero dei super pagati macchinisti che il più delle volte addirittura si rifiutano di fare lo straordinario).

L’immagine pubblicata, del degrado in cui versa il Terminale di Corso Garibaldi a Napoli, è l’ulteriore “biglietto da visita” per chi arriva e parte dalla Città capitale del Centro Sud.

Per i pendolari, lavoratori e studenti un dramma quotidiano con la perdita di lezioni a scuola e nelle Università, di ore di lavoro, di coincidenze con treni per raggiungere altre località nazionali.

Eppure il Presidente dell’Eav, Umberto de Gregorio continua a dire che i conti (mai resi pubblici) sono a posto!.

Certamente, vergognoso record, dopo che la Regione negli ultimi anni ha ripianato un debito di oltre settecento milioni di euro e si è intestardita a non aprire un bando europeo per “cacciare” via questi “avvelenatori di pozzi” di “guastatori” della vita professionale e familiare dei milioni di passeggeri che ogni anno sono costretti ad usare la sgangherata e pericolosa Circum.

Della sicurezza Covid, neppure a parlarne malgrado i proclami del Governatore della Campania: nelle ore di punta sopraffollamento, personale al riparo nella cabine di pilotaggio, calca nelle maggiori stazioni. Eppure i conti sono a posto! Si salvi chi può.