La sanità come un chiodo arruginito: estenuanti file agli sportelli per ottenere prestazioni spesso negate

La sanità come un chiodo arruginito: estenuanti file agli sportelli per ottenere prestazioni spesso negate

31 Maggio 2025 Off Di Corrado Caso

Alle prime luci del giorno inizia a formarsi una lunga fila. È il CUP! Un procedere lento ed estenuante dei senza voce che sperano di farsi riconoscere il diritto all’esenzione del pagamento dei ticket sanitari, l’accesso a visite specialistiche e altre diavolerie create ad arte per farli incazzare. La maggioranza sono persone anziane e disabili. Hanno negli occhi il tracciato della decadenza fisica e mentale e l’intima percezione di essere un peso non soltanto per la famiglia ma per la società alla quale hanno dedicato un’esistenza di lavoro.  Alcuni sono appoggiati a un braccio di bastone o in una carrozzina per disabili, perché  non ci sono posti a sedere per tutti nelle sale d’attesa. Molti sono immobili e inespressivi come statue di cera con le spalle contro il muro per non perdere l’equilibrio e sorreggere la stanchezza.
Anche questa volta, come consuetudine, avranno uno speciale. Un passaporto sul quale l’addetto al Cup scriverà un augurio di vita. Un appuntamento per il prossimo anno perché prima non si può. Sembrerebbe una rassicurazione ma … non rassicura. Non esiste al mondo un diaframma che separi benessere e malattia, vita e morte. E il futuro non assicura chi sa di avere poco futuro e il presente   mostra il chiodo arrugginito della sanità. 
Otto (8) medici su 10 (dieci) sono sotto stress, vittime di burn out. Sono vittime di un Sistema sanitario non più solidale ma rachitico e mal ridotto dalla politica, dalla speculazione economica, dai furbetti del quartierino. Mal pagati, con ritmi di lavoro stressanti in mancanza di personale, in realtà fatiscenti, non adeguato alle richieste di salute, alle attese di una medicina moderna che nella sua discrasia colora il mondo a macchia di leopardo e la società in chi può e chi non può. Tragicamente in questa realtà il medico (attesa di salute) diventa il parafulmine delle inefficienze dei tanti. Di fronte a atti di aggressione e denunce di malasanità, gli operatori sanitari si aggrappano alla cosiddetta medicina difensiva guardando con diffidenza i propri assistiti, il potere decisionale che con occhio strabico vede e non provvede. Ci sono fatti di cronaca che descrivono lo stato di necessità della categoria e dell’intero settore della sanità pubblica. Un fenomeno legato a molteplici fattori strumentalizzati dalla stupidità delle fazioni nei talk show televisivi. Un atteggiamento poco responsabile di quanti perseguono la crisi del Sistema sanitario nazionale a favore di un privato onnivoro. Un mistero buffo e tragico che cerco di spiegare a me stesso senza successo e al popolo dei pensionati dei quali sono entrato a far parte.