
Nuova piramide alimentare: il ritorno alla “Dieta Mediterranea”
7 Giugno 2025La Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu) rinnova la piramide alimentare con un modello che promuove alimenti di origine vegetale, riduce il consumo di quelli di origine animale e di zuccheri aggiunti, sale e alcol, spingendo verso scelte più sostenibili. Un aggiornamento che celebra la Dieta Mediterraneanella sua essenza più autentica, come schema alimentare salutare e culturale, rispondendo alle sfide nutrizionali e ambientali di oggi.
Va in questa direzione l’aggiornamento del modello grafico dello schema guida delle scelte alimentari sane, proprio nel 15° anniversario del riconoscimento Unesco della Dieta Mediterranea come Patrimonio culturale immateriale. La nuova rappresentazione della Piramide alimentare, è stata inserita in un documento pubblicato a inizio 2025 sulla rivista Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases.
In Italia si segue sempre meno la dieta mediterranea
Il segnale dei nutrizionisti arriva in un momento in cui la distanza tra le abitudini alimentari reali e i principi della Dieta Mediterranea si fa sempre più marcata, soprattutto tra le giovani generazioni.
La revisione della piramide è stata guidata da nuove evidenze scientifiche, da riferimenti istituzionali internazionali – come il documento Fao-Oms sulle diete sane e sostenibili e il report della Commissione Eat-Lancet -, e dai principali strumenti di riferimento italiani: le Linee guida per una sana alimentazione (Crea) e i Larn (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti). Ma l’urgenza nasce dai dati italiani sull’aderenza alla Dieta Mediterranea, che mostrano un quadro critico.
Secondo quanto riporta Francesca Scazzina, professore associato di Nutrizione Umana all’Università di Parma e membro del Consiglio direttivo Sinu, in Italia il 9% di bambini e adolescenti dichiarano di non mangiare mai verdure, il 7% frutta, il 26% alimenti a base di cereali integrali, il 14% latte e latticini, mentre il 47% dichiara di consumare più di 3 porzioni di carne a settimana. E aggiunge:
“Un’indagine che ha coinvolto più di 800 persone rappresentative della popolazione italiana, con una percentuale dell’80,4%. Mentre il consumo di alcuni alimenti tradizionali è quasi completamente conservato anche al giorno d’oggi (ad esempio, il consumo di olio d’oliva), il consumo di frutta e verdura, cereali integrali, latte e latticini e legumi sta diminuendo soprattutto tra le giovani generazioni e non è adeguato alle linee guida”.
I motivi sono molteplici e interconnessi: età, livello di attività fisica, abitudini familiari (come il consumo dei pasti insieme), ma anche fattori economici e culturali. Tra le barriere più rilevanti ci sono la complessità percepita nella preparazione di piatti vegetali, la mancanza di tempo e il ridotto coinvolgimento nella scelta e preparazione dei cibi.
Il nuovo modello: aggiornamento e obiettivi
Il nuovo modello proposto accentua il ruolo centrale degli alimenti vegetali – frutta, verdura, legumi, cereali integrali e olio extravergine di oliva – come pilastri della salute e della sostenibilità.
Ma non si tratta solo di quantità: la nuova piramide rielabora anche il modo in cui questi cibi sono integrati nella quotidianità, recuperando la stagionalità, la preparazione casalinga, la convivialità.
“Per favorire una maggiore aderenza – continua la Presidente – la SINU ha sviluppato una nuova rappresentazione grafica della Piramide alimentare, una guida completa per adottare uno stile alimentare sano e sostenibile, preservando le tradizioni culturali e affrontando le sfide nutrizionali e ambientali contemporanee, utile anche come strumento per attività didattiche e per campagne educative”.
La Sinu sottolinea inoltre che, sebbene il consumo di alcuni alimenti simbolo – come l’olio d’oliva – sia rimasto stabile, si registra un calo preoccupante nel consumo di frutta, verdura, legumi e latte, con il rischio concreto di carenze nutrizionali. La nuova piramide, dunque, ha anche una funzione correttiva e preventiva, orientata alla riduzione delle malattie croniche e al miglioramento della qualità della vita attraverso scelte consapevoli.