La disorganizzazione in sanità si paga con un prezzo alto: la morte!

La disorganizzazione in sanità si paga con un prezzo alto: la morte!

22 Gennaio 2019 0 Di Salvatore Caiazza*

Ci scrivono un lungo ed articolato commento del dottore Salvatore Caiazza, medico di medicina generale, sui ritardi organizzativi e sulle carenze dell’assistenza territoriale.

 

Dr. Salvatore Caiazza
Medico di Medicina Generale

Gentilissimo Direttore,

lo scorso fine settimana in uno dei più affollati Pronto Soccorso di Napoli è accaduto un drammatico episodio, la morte di una ragazza di 36 anni.

Non è mia intenzione entrare nel merito della cosa e, quindi, capire la responsabilità medica, ma sottolineare come gli stessi medici siano vittime di un sistema di disorganizzazione totale da parte della amministrazione regionale e della gestione delle Asl.

La donna che si è recata al nosocomio, è stata visitata e poi inviata a domicilio con la raccomandazione di effettuare un’ecografia. Perché l’ecografia non è stata effettuata in loco? Perché era un codice bianco? Allora che senso ha avere medici di Continuità Assistenziale al PS, se poi non è possibile chiedere consulenza in tempi brevi? E su tali tempi la responsabilità medico-legale ricade, solo ed esclusivamente, sul singolo medico che ha visitato il paziente? Comodo! No?

In Campania, come in tutto il Paese, c’è bisogno di una riforma vera della Medicina Generale e delle Cure Primarie, affinché i Medici di Famiglia possano essere messi in condizione di essere sentinelle sui territori ed essere coloro che possano indirizzare i pazienti verso un’indagine urgente, quando è necessario, con i giusti tempi. Dai tempi della Balduzzi, 2012, sono passati quasi sette anni e non si è visto nulla di nuovo nell’ambito della Medicina Generale. Perché? Responsabilità e volontà di chi? Perché le Regioni non si sono adoperate per dare ai Cittadini una Medicina Territoriale più moderna? O forse è la Categoria medica affossata sulle proprie vecchie abitudini che non vuole evolvere? E se così fosse, per quale motivo? Per quali paure? Paura di cosa? Di rimettersi in gioco con la Cittadinanza e i Colleghi? Se queste paure prevalgono sulla volontà di migliorare, allora significa che la Medicina Generale è sul serio troppo vecchia, governata da chi deve tutelare coloro che devono arrivare alla pensione “indenni” e con qualche migliaio di euro in più, piuttosto che investire quelle risorse per la nuova generazione di Medici di Famiglia e per la loro organizzazione.

In Regione Campania si approssimano a partire le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft). Chi saranno i Medici che comporranno tali organizzazioni? Chi le coordinerà? Con quali soldi? Con i soldi tagliati alla Continuità Assistenziale? E i giovani medici di medicina generale, in che modo entreranno in Professione? Saranno tutti Medici di Famiglia? Oppure si sta costruendo un caporalato dove l’anziano medico di medicina generale coordina l’Aft per diritto acquisito, da sé stesso, e magari è anche un autorevole dirigente sindacale? No, non voglio crederci! Non voglio credere che uomini e donne, che abbiano fatto “giuramento di Ippocrate”, possano arrivare a tutto ciò.

Se si dovesse configurare tale quadro, in Campania si andrebbe di male in peggio e la Medicina Generale si trasformerebbe in una sorta di baronato, dove si andrebbe a legalizzare il “subaffitto” della Convenzione, in cui gli inquilini sarebbero giovani Medici di Continuità Assistenziale, o a quota oraria, o come dir si voglia, che dovrebbero svolgere il loro completamento orario negli studi dei Medici a quota capitaria; altrimenti completare il proprio orario di lavoro nei PS. E questa è la nuova Medicina Generale? A chi giova tutto ciò? Sicuramente non gioverebbe ai Cittadini, poiché, si ritroverebbero rimpallati da un PS all’altro, con il rischio di pagare veramente con un prezzo molto salato tutta questa organizzazione: il prezzo della morte!

Riguardo alla morte, mi meraviglio che al “Pellegrini” il Ministro della Salute non abbia inviato gli ispettori e non abbia speso una parola per la vicenda. Così come nulla è stato detto o fatto dai Consiglieri Regionali di opposizione di Regione Campania. Forse fanno più propaganda le immagini delle formiche, rispetto alla morte di una giovane donna?

Evidentemente al governo e ai politici 5 stelle suscita molto più interesse la propaganda, che risolvere sul serio le criticità in Sanità.

Lo scorso 9 novembre un gruppo di giovani medici, in attesa di Convenzione in Medicina Generale, nel territorio campano, abbiamo manifestato contro la Regione per il perpetuarsi del ritardo della pubblicazione degli ambiti carenti di Medicina Generale. Non una sola parola è stata spesa dalla consigliera Ciarambino & company, nonostante la notizia sia stata riportata da varie testate e dal TG3 Regione Campania. Evidentemente maggioranza ed opposizione condividono l’omertà su “la peggiore assistenza territoriale possibile”, così come ho già riportato lo scorso 15 marzo su tale quotidiano.

La nostra manifestazione è stata una denuncia contro tutta la gestione clientelare, che è conseguenza del ritardo della pubblicazione delle carenze in Regione Campania. Tale gestione in Sanità può portare alla morte, purtroppo, perché non si può organizzare un Pronto Soccorso con medici di CA, che non hanno la dovuta preparazione, che devono fungere da filtro; medici che sono formati a svolgere il ruolo di Medico di Famiglia, ma costretti a fare altro poiché vi è una volontà di mantenere pletora di medici e, quindi, disoccupazione di Medici di Medicina Generale.

Noi non ci arrendiamo! Siamo pronti a scendere di nuovo in piazza, insieme alla Società Civile, poiché i Cittadini devono sapere che la nostra non è solo la denuncia di un problema occupazionale, ma abbiamo anche la volontà di innalzare il livello di Assistenza Territoriale, affinché non vi siano più morti evitabili.

*Medico di Medicina Generale