La chirurgia napoletana fa scuola in Francia

La chirurgia napoletana fa scuola in Francia

17 Febbraio 2020 0 Di La Redazione

Lo specialista Ciro Esposito, dal Policlinico della Federico II all’ospedale “Necker enfants malate” di Parigi per operare tre bimbi francesi colpiti dalla fistola pilonidale.

 

Qualche volta sono stati invitati in Campania bravi chirurghi francesi per operare pazienti italiani. Oggi c’è un’inversione di tendenza: il professore Ciro Esposito, direttore dell’unità operativa complessa di chirurgia pediatrica del Policlinico Federico II, è stato invitato a Parigi per operare nell’ospedale “Necker enfants malate” tre bambini francesi colpiti da una rara patologia alla regione sacro coccigea: la fistola pilonidale.

Evento importante e di rilievo per la struttura sanitaria universitaria dove il professore Esposito ha messo a punto anni fa – nel duemilasedici – una tecnica endoscopica per trattare proprio la fistola pilonidale. L’intervento chirurgico tecnicamente viene identificato come “Pepsit” (Pediatric endoscopic pilonidal sinus treatment) che a Strasburgo ha fatto assegnare nel 2019 al professore Esposito un premio dal professore Francois Varlet, presidente della Società francese di chirurgia, grazie al lavoro ideato e descritto dal chirurgo campano sul “The Journal of pediatric surgery”.

“La fistola pilonidale è una patologia infiammatoria cronica della regione sacro coccigea che colpisce ragazzi e ragazze in età prepubere, spiega il professore Esposito. La tecnica chirurgica a cielo aperto utilizzata per correggere questa patologia è molto dolorosa, richiede una lunga degenza, oltre a presentare un tasso di recidive molto alto tra il venti e il quaranta per cento. La fistola pilonidale causa inoltre delle infezioni recidivanti che richiedono ripetute terapie antibiotiche e un disagio continuo per il paziente”.

La tecnica messa a punto nel Policlinico Federico II dal professore Esposito e dalla sua equipe consiste nell’introdurre una microtelecamera attraverso l’orifizio della fistola e nel trattare la fistola dall’interno senza effettuare incisioni. Le difficoltà procurate in precedenza dagli interventi chirurgici tradizionali sono stati invece affrontati e superati dagli specialisti partenopei. “L’intervento viene realizzato in regime di day surgery che ci permette di rimandare prestissimo a casa il piccolo paziente ed ha una possibilità di successo – chiarisce il professore Esposito – superiore al 95 per cento dei casi trattati.

La Pepsit infatti non lascia cicatrici, tranne, tranne il piccolo orifizio della fistola e consente un post operatorio senza dolore e una rapida ripresa delle attività. In Francia questa tecnica non è ancora utilizzata e sono orgoglioso di essere stato invitato dai colleghi francesi a diffondere questa tecnica mini invasiva”. La chirurgia pediatrica del Policlinico Federico II di Napoli gode di riconoscimenti di struttura all’avanguardia in Europa. “Con le nostre eccellenze assistenziali e grazie alla disponibilità di sale operatorie ad alta tecnologia stiamo progressivamente invertendo – spiega Anna Iervolino, direttrice generale dell’azienda universitaria – il flusso della migrazione sanitaria dei pazienti pediatrici che scegliendo il Policlinico Federico II evitano trasferimenti in strutture sanitarie romane o del Nord Italia, con tutti i disagi che queste scelte comportano”.

Ogni anno presso la chirurgia pediatrica del Policlinico federiciano sono operati oltre millecinquecento pazienti utilizzando tecniche laparoscopiche, endo urologiche e laser assistite. In campo urologico anche i bambini con malformazioni del rene e delle vie urinarie vengono operati con il robot Da Vinci che permette di eseguire interventi con maggiore precisione rispetto alla tecnica open”.