Jonny Abruzzino: “Nella boxe il peso dei sacrifici è sempre maggiore di quello dei traguardi”

Jonny Abruzzino: “Nella boxe il peso dei sacrifici è sempre maggiore di quello dei traguardi”

4 Giugno 2023 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?

Io ho vissuto la pandemia lavorando ma non vaccinandomi per motivi personali, sono stato lontano dai combattimenti per quasi un anno. La paura del contagio sinceramente non l’ho avuta avevo più paura di rimanere senza lavoro e non poter pagarmi neanche l’affitto.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Nella boxe hanno costretto un sacco di atleti a vaccinarsi e un sacco di palestre a lavorare meno e chiudere nonostante sia già un mondo molto povero in Italia.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?

Ho cominciato la boxe in una comunità per minori, molto particolare con restrizioni molto vicine ad un centro di detenzione. Avevo il permesso con il tutore di poter andarmi ad allenare alla palestra vicino alla comunità 2 ore a settimana.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

La forza di volontà conta moltissimo ma conta avere delle motivazioni profonde molto più dello sport stesso. A me la boxe mi fa sentire qualcuno è il mio modo per dire al mondo io ci sono, ancora in piedi nonostante tutto dato che nella vita appartengo a una classe sociale molto bassa e ne pago il prezzo e l’umiliazione ogni giorno.

Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?

Ai ragazzi dico il pugilato non è un gioco e nemmeno uno sport, è una cosa molto più seria e pericolosa, e la bilancia dei sacrifici fatti pesa tonnellate in più rispetto alla bilancia dei traguardi raggiunti.