“Invece di chiudere strutture si assuma in deroga”

“Invece di chiudere strutture si assuma in deroga”

14 Dicembre 2018 0 Di Angela Freda

Per la Uil di Salerno, la Campania non può consentirsi di continuare a perdere pezzi importanti del sistema assistenziale, segnatamente nelle zone disagiate.

E sulle accese polemiche sulla chiusura dei punti nascita nei presidi ospedalieri di Polla e Sapri, interviene con una nota anche il coordinamento provinciale la Funzione pubblica della Uil.

Il gruppo aziendale del presidio ospedaliero di Polla ed il coordinamento provinciale Uil Medici – si legge nel documento de sindacato – nel ribadire la mobilitazione dei lavoratori aderenti a questa organizzazione a difesa dei punti nascita di Polla e Sapri, intendono ulteriormente sottolineare come il Decreto Ministeriale 2 aprile 2015 numero 70 e l’accorso Stato-Regioni del 16 dicembre 2010,stipulato ai sensi dell’articolo 9 del decreto legislativo 28 Agosto 1997 n. 281 hanno esaurientemente definito il quadro normativo entro il quale inquadrare il destino dei punti nascita indicati.

Una regione in piano di rientro come la Campania deve necessariamente, alla luce della normativa vigente, presentare, attraverso la gestione commissariale, una proposta di piano ospedaliero e sanitario, che deve essere approvata dal Ministero della Salute.

Le azioni da porre in essere nel caso ci siano nel territorio regionale punti nascita con numero inferiore a 1000 parti l’anno sono ben dettagliate nell’accordo stato-regioni:

Razionalizzazione o riduzione dei punti nascita tenuto conto delle caratteristiche territoriali delle zone interessate; attivazione del sistema di trasporto assistito materno (STAM) e neonatale d’urgenza (Sten); garantire la presa in carico, la continuità assistenziale, l’umanizzazione della nascita attraverso l’integrazione dei servizi tra territorio ed ospedale e la realizzazione di reti dedicate al tema materno-infantile.

La Regione Campania, accogliendo anche suggerimenti della scrivente organizzazione sindacale in sede di consultazione, dovrà prevedere nel piano ospedaliero definitivo in corso di emanazione: la persistenza dei punti nascita di Polla e Sapri; l’attivazione, su base provinciale per la migliore garanzia da assicurare alla gravida ed al nascituro e per le specifiche caratteristiche territoriali, delle reti Stam e Sten; rafforzare i percorsi ospedale-territorio proprio nelle zone disagiate ove sono ubicati i presidi di Polla e Sapri.