Inps: nessuna pensione per invalidità post Covid

Inps: nessuna pensione per invalidità post Covid

2 Gennaio 2021 0 Di Gaetano Milone

Eppure con i 74 mila decessi per pandemia, l’Inps ha “guadagnato” milioni di euro sulle mancate pensioni e sui contributi versati da persone decedute prima di andare in pensione.

 

La terribile pandemia del Covid-19 che ha letteralmente messo in ginocchio le economie mondiali, mettendo a nudo, spesso, la disorganizzazione della Sanità pubblica, impreparata a ricevere quest’onda d’urto improvvisa ed invisibile, sta scoperchiando in Italia, ma soprattutto in Campania, storiche deficienze assistenziali.

È il caso dell’Inps il nostro Istituto per la Previdenza Sociale che in  Campania, in quattro province su cinque, si occupa e gestisce in prima persona, l’organizzazione e funzionamento con proprio personale medico delle Commissioni per l’accertamento delle “ Invalidità Civili”, che nel caso di esito positivo portano l’assistito a godere di benefici economici (pensione ed accompagnamento) ed amministrativi (legge 104, esenzione ticket, presidi sanitari) e soprattutto il riconoscimento dello stato di gravità nei soggetti terminali o con gravi patologie irreversibili (dializzati, pazienti affetti da malattie neurodegenerative).

L’urgenza di essere sottoposti a verifica dello stato di salute del richiedente, (nel caso di malati terminali è fondamentale almeno per assicurargli un minimo di pensione e la gratuità di alcuni presidi e medicinali), è completamente disattesa soprattutto nella provincia di Caserta dove per essere “convocati” o ricevere notizie sulle verifiche delle documentazioni inviate via email passano mesi e mesi.

Una situazione, questa, diversa nella Provincia di Napoli dove le Asl 1,2,3, hanno in funzione regolarmente proprie commissioni mediche e l’Inps ha solo il compito di verificare la persistenza dei requisiti degli assistiti a cui viene assegnata con verbale la “temporaneità di invalidità”.

Eppure in questo triste momento per numerose famiglie italiane che hanno visto i propri congiunti deceduti per la terribile epidemia da Coronavirus, l’Inps non ha previsto nessuna forma di pensionamento minimo per i sopravvissuti al Virus (il danno biologico viene riconosciuto dal 75/per cento di invalidità) e la guarigione da polmonite, malgrado i postumi (affanno, impossibilità di correre) non rientra tra questi.

Eppure con i 74 mila decessi per pandemia, l’Inps ha “guadagnato” milioni di euro sulle mancate pensioni e sui contributi versati da persone decedute prima di andare in pensione