Influenza, oltre 427mila infezioni in una settimana
2 Novembre 2025Sono 427mila le infezioni respiratorie acute registrate in Italia nella settimana dal 20 al 26 ottobre, secondo il primo bollettino stagionale RespiVirNet dell’Istituto superiore di sanità (Iss). L’incidenza totale è pari a 7,36 casi ogni mille assistiti, un valore “sostanzialmente in linea con il 2024” ma con segnali di risalita in alcune regioni. La fascia più colpita è quella dei bambini sotto i 4 anni, dove si stimano 18 casi ogni mille, mentre l’intensità resta bassa o basale quasi ovunque, ad eccezione della Basilicata, che registra livelli “medi”.
La circolazione dei virus influenzali, spiegano i tecnici dell’Iss, è ancora limitata, con un tasso di positività del 2%, quasi esclusivamente di tipo A. I virus più attivi in questa fase sono invece i rhinovirus (21,1%), seguiti da Sars-CoV-2 (10%) e dai virus parainfluenzali (4,3%), mentre il virus respiratorio sinciziale (Rsv) si mantiene su livelli bassi (0,6%). Anche nei campioni ospedalieri, i virus più frequentemente rilevati nei pazienti ricoverati sono rhinovirus e Covid-19, a conferma della prevalenza di queste infezioni all’inizio della stagione. Da quest’anno il sistema RespiVirNet adotta la definizione di Ari (infezioni respiratorie acute), in sostituzione delle precedenti Ili (sindromi simil-influenzali). Le Ari includono la presenza improvvisa di almeno uno tra tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria o raffreddore, senza richiedere sintomi sistemici come febbre o dolori muscolari. L’Iss sottolinea che la nuova definizione, in linea con quella del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), consente di “monitorare con maggiore precisione la circolazione dei virus respiratori diversi dall’influenza”.
“Il numero di casi è per ora in linea con la scorsa stagione, ma è presto per stimare l’andamento complessivo”, commenta Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento Malattie infettive dell’Iss. “Questo è il momento più adatto per vaccinarsi – sottolinea – per garantire la massima protezione quando i casi inizieranno a salire, soprattutto per le persone fragili e anziane”. Secondo l’Iss, l’attuale livello di attività respiratoria è ancora contenuto, ma il trend stagionale suggerisce che i contagi tenderanno a crescere rapidamente nelle prossime settimane, con il picco atteso tra dicembre e gennaio. Il consiglio degli esperti è chiaro: anticipare la vaccinazione, proteggere le categorie più vulnerabili e mantenere il monitoraggio integrato tra influenza, Covid e altri virus respiratori, per garantire una risposta tempestiva del sistema sanitario.


