Influenza aviaria, Efsa: attesi nuovi focolai in Europa per tutto l’inverno

Influenza aviaria, Efsa: attesi nuovi focolai in Europa per tutto l’inverno

15 Dicembre 2025 Off Di La Redazione

Nuovi focolai epidemici di influenza aviaria sono attesi in Europa per tutto l’inverno. Lo segnala l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che rileva un marcato aumento dei casi di influenza aviaria ad alta patogenicità (Hpai) negli uccelli selvatici, con ricadute sugli allevamenti di pollame e un incremento delle infezioni rilevate nei mammiferi carnivori. Nonostante la diffusione tra le popolazioni animali, il rischio per la popolazione generale rimane basso.

Secondo l’ultimo rapporto trimestrale congiunto EFSA–ECDC–EURL, tra il 6 settembre e il 28 novembre 2025 sono stati segnalati 442 focolai di Hpai negli uccelli domestici e 2.454 negli uccelli selvatici in 29 Paesi europei. Numeri che, secondo le autorità sanitarie, sono destinati a crescere nelle prossime settimane.

Per quanto riguarda gli uccelli selvatici, EFSA sottolinea che il numero di casi ha raggiunto il livello più alto per questo periodo dal 2016. Gli uccelli acquatici – in particolare anatre, oche e cigni – risultano i più colpiti, insieme a episodi di mortalità massiccia tra le gru cenerine. Quasi tutti i casi europei sono collegati a una nuova variante del genotipo A(H5N1) già circolante nella regione. L’aumento dei contagi potrebbe essere spiegato dall’assenza di immunità preesistente nelle popolazioni selvatiche o da una maggiore trasmissibilità della variante.

Negli allevamenti di pollame, la diffusione dell’infezione viene attribuita principalmente all’introduzione del virus da parte degli uccelli selvatici, soprattutto attraverso contatti indiretti. I tacchini risultano particolarmente colpiti, mentre si segnala un aumento dei casi anche nelle anatre vaccinate. Tra i fattori favorenti vengono indicati la pressione infettiva in ambienti contaminati e alcune condizioni meteorologiche, come l’elevata umidità.

Efsa raccomanda di tenere al riparo gli uccelli domestici nelle aree dove il virus circola tra gli uccelli selvatici o dove sono stati segnalati episodi di mortalità massiccia, sottolineando che biosicurezza rigorosa e sorveglianza rafforzata sono essenziali per individuare rapidamente nuovi focolai e ridurre i rischi per la salute animale.

Un lieve aumento dei casi è stato osservato anche nei carnivori selvatici, in particolare nelle volpi, e il virus è ricomparso nei gatti domestici in due Paesi europei, dopo un lungo periodo senza segnalazioni. La probabile fonte di infezione è stata individuata nel contatto diretto o indiretto con uccelli selvatici. Efsa raccomanda ai proprietari di animali domestici di evitare la somministrazione di carne cruda e, nelle zone ad alta circolazione virale, di tenere gli animali in casa o al guinzaglio.

Nel quadro più ampio delle infezioni emergenti, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) segnala che anche il virus mpox continua a circolare. Nel suo ultimo Situation Report, l’OMS riferisce che a ottobre 2025 sono stati notificati 2.501 nuovi casi in 44 Paesi, con 12 decessi, e che la trasmissione locale del clade Ib è documentata anche in Italia. L’Organizzazione ribadisce l’importanza di sorveglianza epidemiologica, tracciamento dei contatti e contenimento tempestivo dei focolai.