Il Tar dice no ai somministrati dell’ospedale di Caserta

Il Tar dice no ai somministrati dell’ospedale di Caserta

12 Settembre 2020 0 Di Mariagrazia Manna

Rosa Della Ventura: “Noi siamo i poveri della sanità, gli ultimi, gli invisibili, I Somministrati, esclusi da ogni forma di riconoscenza. A che serve chiamarci eroi”…

 

Due brutte notizie insieme sono difficili da digerire per i 48 infermieri e gli 80 Oss somministrati, dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, con contratto precario da decenni e l’ultima proroga che scade il 30 settembre.

Ieri l’altro la prima tegola, il Tar di Napoli si è espresso negativamente sul ricorso dei dipendenti del territorio casertano costituitisi insieme all’Asl di Caserta contro la scelta di utilizzare gli idonei delle graduatorie di Napoli Nord e poter accedere ai concorsi, annullando così finanche il concorso Oss di 65 posti che era stato bandito nel 2019.

L’altra notizia riguarda invece la decisione della Regione Campania, nella persona del commissario ad acta per la sanità, il presidente Vincenzo De Luca, di destinare il “premio covid”, in pratica una retribuzione maggiorata in busta paga per gli operatori della sanità di fascia A e B, gli strutturati, escludendo i dipendenti di fascia C, nei quali rientrano anche gli Oss e i somministrati, che si sono visti ulteriormente defraudati di un riconoscimento che gli si doveva sicuramente per tutto il lavoro ed i sacrifici compiuti in prima persona nei terribili mesi della pandemia, mettendo a rischio le proprie vite e quelle dei familiari.

“Ecco cosa siamo, Oss ed infermieri usa e getta – commenta amareggiata Rosa Della Ventura, interinale Oss dell’ospedale di Caserta, una degli 80 appesi ad un filo da troppi anni – siamo abbandonati da Stato e Regione, ne riconosciuti, ne ringraziati e per giunta esclusi dal premio. Questo perché abbiamo una forma di contratto da somministrati, ma ciò non contava quando in piena emergenza pandemia abbiamo garantito presenza ed efficienza nei reparti covid-19.

Noi da decenni garantiamo i Lea (Livelli essenziali di assistenza) senza un futuro contrattuale con la richiesta più che legittima di un concorso con riconoscimento a Caserta e nella nostra Azienda che invece tarda ad arrivare, anzi ci è stata appena negata. E adesso privati anche del premio covid. Chiedetevi com’è: mortificante ed inaccettabile, in pratica abbiamo lavorato nello stesso reparto e con gli stessi turni di lavoro degli altri colleghi, con gli stessi rischi e pericoli. Ma eccoci qua, noi siamo i poveri della sanità, gli ultimi, gli invisibili, I Somministrati, esclusi da ogni forma di riconoscenza. A che serve chiamarci eroi”…