Il rispetto della morte e la legge dell’Amore

15 Novembre 2020 0 Di Antonio Magliulo

Ci si abitua a tutto. Rispose così un adolescente, crocifisso da un cancro che lo stava divorando in un letto di ospedale, a chi evidenziava la fermezza con la quale affrontava un dolore, anche fisico, al quale neppure gli antidolorifici riuscivano a dare tregua.

Già, ci si abitua a tutto. Anche a filmare un uomo morto in uno squallido bagno di un ospedale, senza tener conto in alcun modo del dolore immane che questa azione ignobile aggiunge alla tragedia delle persone per le quali “quel morto” era padre, figlio, fratello, marito…

Ci si abitua a tal punto che il video diventa virale e l’autore sacrilego di un gesto infame trova il suo “momento di gloria” nella solita Tv spazzatura che, fingendo moralistici rimbrotti, di fatto guarda all’audience. E solo a quella.

L’imbarbarimento dei costumi e la “latitanza” di ogni principio etico hanno ricevuto l’ennesima accelerazione dall’evento pandemico che ha ridotto anche la Morte a semplice pratica burocratica per la quale è sufficiente snocciolare numeri ed aride statistiche. Magari “filmandola” per esorcizzarla e “fare notizia”.

Qualche migliaio di anni fa, il racconto omerico ci consegna il mito di un vecchio re che fa appello ad un guerriero crudele, lo stesso che in duello gli aveva ucciso il figlio, affinché gli riconsegni almeno il corpo dell’amato. Ed il guerriero crudele – pur esacerbato, a sua volta, dal dolore per la morte del cugino che la vendetta sul principe che l’aveva causata non aveva placato – acconsente. FA RICOMPORRE la salma vituperata, che tre volte aveva trascinata intorno le mura della città, e la consegna al vecchio genitore.

Evidentemente, la pietas pagana vale di più di quella che è diventata oggi la pietas cristiana: un vuoto scatolone, fatto di rituali triti e ritriti, senza più la sostanza che in essa aveva posto il Maestro. Una manciata di secoli sono bastati a cancellare, quasi del tutto, la legge dell’Amore. Tuttavia, nonostante i tempi e l’apparente contraddizione di quello che abbiamo asserito nelle premesse di questo modesto commento, noi siamo intimamente persuasi che l’amore non verrà mai meno. Perché le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e la conoscenza verrà abolita… ma tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l’amore.