I progressi tecnologici per migliorare le cure primarie

I progressi tecnologici per migliorare le cure primarie

19 Giugno 2022 0 Di Manto

Sono state sviluppate tematiche di grande interesse nell’incontro di Pozzuoli sulla “Medicina del III millennio: tecnologia, comunicazione e gestione del rischio globale”.

 

La salute si sviluppa nei contesti della vita quotidiana, nei quartieri e nelle comunità in cui le persone vivono, lavorano, amano, fanno acquisti e si divertono. La salute è uno dei più efficaci e potenti indicatori dello sviluppo sostenibile e di successo di ogni città (e comunità), e contribuisce a rendere le città (e le comunità) inclusive, sicure, e resilienti per l’intera popolazione.

Come ormai più volte segnalato dagli esponenti tecnici e istituzionali del settore della Sanità, la pandemia da SarsCov-2 ha messo a dura prova il Servizio Sanitario Nazionale evidenziando i punti deboli e le inefficienze del sistema con le relative conseguenze sui costi della spesa sanitaria e sull’economia del Paese; contestualmente l’esperienza vissuta ha chiaramente indicato quale debba essere il nuovo percorso da intraprendere per ridistribuire in modo ottimale il carico assistenziale, evitare sprechi, ottimizzare le spese ed offrire soluzioni realmente adeguate ai bisogni dei cittadini: un impegno comune volto ad un ampio rinnovamento, per un Sistema Sanitario basato sulla Medicina di Prossimità, capace di intervento tempestivo, di rapporto diretto con le Persone, di umanizzazione e personalizzazione delle cure, di indicazioni terapeutiche che rispondano a criteri di evidenza clinica e, contestualmente, di sostenibilità ambientale e sociale, così contribuendo concretamente al “BEN ESSERE” di ogni cittadino ed alla uguaglianza sociale anche in ambito sanitario.

La Salute è il nostro Bene più prezioso e spetta ad ogni cittadino tutelarla al meglio prendendo coscienza dell’impatto negativo che le scelte, le abitudini e gli stili di vita scorretti esercitano su di essa.

Considerando, quindi, la Salute come valore e non come costo – poiché, evidentemente, rappresenta un volano insostituibile per lo sviluppo economico e sociale – e considerando la complessità delle problematiche che ogni giorno i cittadini presentano in termini di Medicina Predittiva, Preventiva, Diagnostica delle acuzie, Cura delle cronicità, Assistenza delle disabilità, Cure palliative e del dolore cronico, l’Appropriatezza nella gestione dei pazienti deve essere affidata capillarmente alle CURE PRIMARIE,  all’accorta e sapiente gestione del RISCHIO  CLINICO GLOBALE e ad una efficace COMUNICAZIONE MEDCO-PAZIENTE. Oggi, più che mai, l’operatore sanitario deve acquisire anche competenze in ambito comunicativo per poter, davvero, porre il paziente al centro della catena del valore e con esso dialogare in modo virtuoso e proficuo, costruendo un solido rapporto fiduciario.

A tali fini, il progresso tecnologico applicato alla Medicina rappresenta una grande opportunità, sia per il monitoraggio dei parametri vitali in tempo reale, sia per le rivoluzionarie opportunità diagnostiche, interventistiche e riabilitative offerte dalla robotica, dall’intelligenza artificiale e dalla realtà aumentata, con vantaggi significativi anche nell’identificazione tempestiva dei rischi, nella prevenzione delle situazioni critiche e nella organizzazione di un servizio sanitario capillare ed accessibile a tutti.

I sistemi di Telemedicina, ad esempio, favoriscono il rapporto immediato e integrato con il territorio, permettono di intervenire sull’intera fascia di pazienti non autonomi – che si trovino in condizioni di dipendenza o di momentaneo impedimento – trasferiscono l’assistenza sanitaria qualificata in aree remote difficilmente raggiungibili, consentono l’equità dell’accesso alle cure ed innalzano la qualità del servizio, garantendo la continuità assistenziale e l’intervento tempestivo nei casi di emergenza; la Telemedicina, inoltre, favorisce e semplifica, tramite la funzione del Teleconsulto, il confronto e la cooperazione tra i vari professionisti sanitari. L’applicazione dei sistemi di Teleassistenza e Telemonitoraggio rappresenta una soluzione straordinaria per molteplici situazioni cliniche, dall’assistenza agli anziani fino alla gestione delle patologie gravi e croniche, al controllo del decorso post operatorio – anche ai fini di una de-ospedalizzazione precoce – alla verifica dell’aderenza alle terapie farmacologiche.

Certamente la prestazione in Telemedicina e in Teleassistenza non deve sostituire il rapporto personale medico-paziente, ma lo deve agevolare ed integrare ponendosi “al servizio di tale rapporto”, riducendo le differenze tra territori ed estendendo, nel tempo e a più pazienti, le opportunità di interrelazione, controllo e accudimento. Nella consapevolezza che l’alta professionalità rappresenta il capitale più prezioso per assolvere alla missione fondamentale di ogni operatore sanitario, è fondamentale altresì ‘impegno costante nella formazione e nell’aggiornamento medico-scientifico, volto principalmente a rendere il Medico di Famiglia “Medico di Cure Primarie” e ad offrire opportunità di studio ed orientamento sulla multimorbidità e politerapia. Il Medico di Medicina Generale rappresenta il primo, fondamentale, riferimento per la GESTIONE APPROPRIATA DEL RISCHIO GLOBALE, poiché in grado di applicare il modello BIOPSICOSOCIALE come strategia fondante di approccio al paziente. Su queste attualissime tematiche l’appuntamento di Pozzuoli al quale hanno partecipato il consigliere regionale Giovanni Porcelli, la Dr.ssa Giuseppina Tommasielli, componente del Comitato regionale ex art. 24 della Medicina Generale Regione Campania e vicesegretaria provinciale FIMMG Napoli, il consigliere della Città metropolitana di Napoli e Sindaco di Quarto, Antonio Sabino.

Il primo ha rimarcato l’importanza della sanità territoriale, che va rafforzata alla luce del crollo del sistema sanitario in concomitanza della pandemia COVID-19, impegnandosi di portare il messaggio di richiesta della Categoria dei Medici di medicina generale al Presidente De Luca; la seconda ha rimarcato il ruolo del medico di famiglia, come regista ed erogatore di Salute, la sentinella sul territorio e colui che segue il paziente nella sua interezza; a tal proposito ha ribadito la giustezza della prescrizione di ricette SSN da parte dei dirigenti ospedalieri, gli specialisti convenzionati ASL e i medici delle strutture sanitarie convenzionate e private. Ha ribandito che dal prossimo 1 luglio sarà esecutiva la piattaforma digitale regionale affinché gli specialisti possano ottemperare al loro dovere contrattuale, giuridico e deontologico.

L’Avv. Sabino ha denunciato la poca fluidità delle aziende sanitarie locali, in cui in passato i parametri decisionali si sono basato sul clientelismo, piuttosto che sulla meritocrazia, il che ha avuto come conseguenza il mal funzionamento della sanità territoriale. L’Avv. Michela Briola ha spiegato, ai sensi del  D.Lgs. 165/2001 (Decreto Brunetta).

 

La certificazione telematica di malattia è un obbligo di Legge ai sensi dell’ Articolo 1, comma 149, legge n. 311/2004 (legge finanziaria per il 2005), ai sensi della Circolare 11 marzo 2010, n. 1, del Dipartimento della funzione pubblica e del Dipartimento della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e dell’innovazione tecnologica pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 112 del 15 maggio 2010 e ai sensi del decreto del Ministro della salute 18 aprile 2012. Il certificato medico di malattia deve essere richiesto al proprio Medico curante (non necessariamente individuabile, dall’art. 2 della Legge n. 33/1980, nella figura del Medico di Medicina Generale, ma estensibile a medici diversi da quelli di “libera scelta”) solo quando l’Assistito sia da lui visitato, e non può essere da quest’ultimo rilasciato per giustificare assenze per malattie constatate da altri Medici o dipendenti da prestazioni eseguite da altri Sanitari (Art. 45, comma 2, lettera h ed Art. 52, comma 2 e 3 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la regolamentazione dei rapporti con i Medici di Medicina Generale, reso esecutivo tramite intesa Conferenza Stato Regioni del 23 marzo 2005); poiché il Medico di Medicina Generale non è tenuto alla loro trascrizione, in tali circostanze, il certificato dovrà essere rilasciato dai seguenti operatori sanitari (Circolare INPS n. 99/96 del 13 maggio 1996):

– Medico specialista ambulatoriale sia dei poliambulatori delle USL sia degli ambulatori ospedalieri, quando l’Assistito si sia recato direttamente da questi medici o vi sia stato inviato da altri operatori sanitari;

– Medico del pronto soccorso in caso di ricorso da parte dell’Assistito a questa prestazione;

– Medico dell’accettazione degli ospedali o delle case di cura private o accreditate, quando l’Assistito si sia recato in tali strutture per essere ricoverato, sia in caso d’urgenza che in caso di ricovero ordinario;

– Medico specialista convenzionato esterno, nel caso in cui l’Assistito vi sia stato inviato da altri operatori sanitari. Si ricorda che il Medico certificante, ritenuto, dalla Giurisprudenza corrente, essere “Pubblico Ufficiale”, attesti una malattia inesistente od un falso aggravamento di una patologia, commette il reato di “Falso in atto pubblico” (Sentenza n. 352 del 18 marzo 1999 della V Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione) ed, in concorso con il lavoratore suo assistito, anche il reato di “Truffa aggravata” (Art. 640, II comma C.P.) ai danni dell’Istituto Previdenziale e del datore di lavoro.

L’Avvocato Briola ha concluso sottolineando che il medico di medicina generale, o qualsiasi altro medico, si macchia di reato di falso ideologico quando emette certificazione telematica di malattia, quando quest’ultimo è stato omesso da un altro collega.

Si sono susseguite le altre relazioni: la Dr.ssa Carla Bruschelli, referente comunicazione RAI Medicina Generale, promotrice del convegno, ha espresso nelle sue relazioni l’importanza della definizione del ruolo del medico di famiglia, secondo i principi dettati dal padre di tutti i medici, Ippocrate, affinché i Cittadini vengano curati nel tempo della loro vita e vengano tutelati nella Loro Salute psicofisica.

Ha messo in luce che il momento storico è cruciale per un nuova formazione in medicina generale attraverso una specializzazione universitaria.

Il Dr. Gaetano Morone, psicologo clinico, Giudice Onorario  per i minorenni al Tribunale di Napoli, ha presentato brillantemente come il rapporto medico-paziente è cambiato e sta cambiando e quali sono le strategie comunicative da adottare nell’attività quotidiana del medico di famiglia.

Il Dr. Salvatore Caiazza, vicesegretario vicario FIMMG ASL Napoli 2 Nord, ha illustrato il cambiamento del ruolo del medico di medicina generale spiegando la declinazione della Legge 181/2012, o Legge Balduzzi, nel nuovo Accordo Collettivo Nazionale (ACN) della Medicina Generale e l’Accordo Integrativo Regionale (AIR) della Medicina Generale di Regione Campania, che ha portato alla scomparsa del medico di Continuità Assistenziale, che si evolve nel medico di Assistenza Primaria a quota oraria, che lavora a braccetto con i medici di Assistenza Primaria a quota capitaria nei propri ambulatori. Caiazza ha sottolineato la necessaria evoluzione del ruolo attraverso la nuova organizzazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e delle Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP), dove, insieme ai medici, sarà cruciale il ruolo degli infermieri e di altri figure sanitarie, come gli psicologi. Ha poi fatto una panoramica sulle figure giuridiche economiche dei medici di famiglia, illustrando vari tipi di cooperative. Ha concluso ribandendo la necessità dell’evoluzione della formazione regionale della medicina generale in disciplina accademica con un contratto di formazione-lavoro dei medici specializzandi in medicina generale.