I grandi mali della sanità: penuria di posti letto e carenza di personale.

I grandi mali della sanità: penuria di posti letto e carenza di personale.

8 Ottobre 2018 0 Di Tiziana Urciuoli

“Eppure, nonostante le difficoltà – sottolinea Gianpaolo Palumbo, medico per anni, impegnato al Moscati di Avellino – le punte di eccellenza non mancano”.

 

Gianpaolo Palumbo

Dottore Gianpaolo Palumbo pensione ci può tracciare un bilancio inerente il sistema sanitario e di cosa necessità per garantire una maggiore assistenza?

 “ Al sistema sanitario italiano teoricamente non manca nulla, basti solo pensare che quarant’anni or sono si andava per banalità terapeutiche e chirurgiche all’estero e soprattutto in Francia. Oggi quello che manca sono i 70.000 posti letti tagliati di netto negli ospedali di tutta Italia, i 1.000 medici addetti all’urgenza, i medici di base (1.800 nelle sole regioni della Lombardia e del Trentino Alto Adige), ma mancano, al di là di questi ultimi,  soprattutto i medici nei reparti ospedalieri ed universitari e con essi gli infermieri e gli operatori socio-sanitari. Si è calcolato che, con l’abolizione della Legge Fornero ed applicando la famosa quota 100, buona parte degli ospedali italiani chiuderebbe i battenti con un territorio sempre meno organizzato sul piano dell’assistenza strutturale e sociale”.

 

Eppure cose buone se ne fanno, quali sono, a suo avviso, le vere eccellenze della struttura ospedaliera irpina?

“ Le vere eccellenze  della struttura “Moscati” sono tante. E’ diffusa la conoscenza internazionale della Oncologia e quella dell’Oculistica, ma nell’Italia meridionale è apprezzata l’Ematologia con i dieci posti letto per il trapianto del midollo. Si preparano ed utilizzano cellule staminali per l’ortopedia (altra unità nota è quella per le lesioni del bacino perché vi si operano in 24/48 ore le fratture del femore). É da considerare un’eccellenza anche la Chirurgia Vascolare dove si riesce a ridurre drasticamente il numero delle amputazioni nei soggetti diabetici, e tante altre bellissime realtà. Il ”Moscati” è anche  apprezzato  per le soluzioni che sono state date ai problemi della preparazione dei farmaci oncoematologici che oggi e da tempo si “fanno” in casa grazie alla struttura dell’UMACA . Fra le curiosità positive, val la pena di sottolineare che Il “Moscati” produce da solo l’acqua calda e l’energia elettrica  con un Energy Center di 2.000 metri quadri. Essere eccellenza nel Meridione d’Italia è anche tutto questo”.

 

 A suo avviso cosa andrebbe migliorato o cambiato?

 “ Nulla deve essere cambiato. Si deve far funzionare al meglio l’esistente. Abbiamo già detto del lungo elenco delle eccellenze, ma se non si avranno a disposizione uomini e mezzi difficilmente tanti primati verranno conservati, purtroppo a scapito dell’utenza”.

 

I medici sono tutti adeguatamente formati? Spesso ci sono decessi dove si agita lo spettro della malasanità.

 “ Ma se i medici non sono preparati  la professione non la possono fare, ovviamente ognuno per la propria specialità. E’ vero che sono esistiti e possono ancora esistere episodi di colpa grave da parte di un sanitario, ma sono così sporadici che non vale la pena neanche ricordarlo. Tutti gli scoop che appaiono sui giornali e nei network televisivi alla verifica dei fatti, quasi sempre, non trovano le conferme che vengono avanzate all’inizio con tanta enfasi. La malasanità, come tale,  complessivamente non esiste è solo legata a qualche episodio determinato da fatti occasionali. E spesso tali episodi di malasanità sono attribuibili alla cattiva organizzazione, legata a sua volta alla mancanza di uomini e mezzi. Non è più possibile avere sempre e da anni lo stesso budget per il servizio sanitario nazionale. Questo significa solo affossarla. 

Il vero scandalo in sanità è il far persistere  il numero chiuso per l’accesso alla facoltà di medicina, alla scuole infermieristiche ed il numero “programmato” ma molto basso e, di conseguenza bloccato, delle borse di studio per le specializzazioni”.