I gioielli e la luna

I gioielli e la luna

3 Dicembre 2018 0 Di Gaetano Rossi e Rosa Fusco*

Parafrasando De Andrè si potrebbe dire che dai diamanti non nasce niente ma dai disabili psichici vengono fuori gioielli.

I gravi disturbi mentali, le psicosi, comportano una destrutturazione della mente che da luogo ad una disorganizzazione del pensiero, ad una compromissione delle funzioni cognitive (quali l’apprendimento, la memoria, l’attenzione)

e ad una grave compromissione del funzionamento globale dell’individuo nella vita quotidiana. Ciò a dire che la persona colpita da una malattia mentale grave perde, non solo, la capacità di comprendere la realtà che la circonda, ma anche quella di agire nel mondo in modo soddisfacente, con un conseguente immane vissuto di mortificazione interiore e di sofferenza soggettiva.

Fino a pochi anni or sono, i trattamenti, farmacologici e non, rispondendo a un “principio custodalistico”, si adoperavano a contenere i “comportamenti pericolosi” dei pazienti affetti dalla malattia mentale, senza agire minimamente su quelle difficoltà cognitive e su quelle difficoltà di funzionamento che costituivano un’esperienza mortificante e dolorosa per il soggetto. Anzi, spesso gli effetti collaterali del trattamento farmacologico tradizionale, quali ad esempio il tremore la sonnolenza, acuivano tali difficoltà: “tanto… basta che sta tranquillo…”.

Un lungo processo di riflessione, avvenuto in ambito psichiatrico a livello mondiale, ha, poi, determinato un’inversione di tendenza nella concezione della cura delle patologie mentali gravi. Oggi, il trattamento delle psicosi non ha più soltanto lo scopo di rendere il paziente tranquillo, ma di restituirlo ad un funzionamento quotidiano che sia per lui soddisfacente, non mortificante, foriero di un vissuto di benessere.

Si sa che riemergere dalla sofferenza mentale è un viaggio difficile, una sfida, come andare sulla luna. Tuttavia nella struttura residenziale per pazienti psichiatrici dell’Unità operativa di salute mentale di Caserta responsabili della struttura e tutto il personale sanitario, insieme ad un team di operatori motivati ed esperti, coordinati da Salvatore allocca, hanno accettato la sfida di aiutare i loro pazienti ad intraprendere quel viaggio.

Nella struttura intermedia residenziale di Caserta (Sir), detta anche Comunità Melampo – dal mito greco del taumaturgo che guariva dalla pazzia – i pazienti, tutti giovani adulti affetti da gravi patologie mentali, sono trattati con farmaci di ultima generazione che non compromettono la performance cognitiva, ma, soprattutto sono inseriti in un percorso riabilitativo che, in linea con le più moderne concezioni, è incentrato sia sul miglioramento delle abilità relazionali che sul recupero delle abilità cognitive.

L’aspetto innovativo della riabilitazione cognitiva, posta in essere alla Sir di Caserta, riguarda il fatto che gli ospiti della struttura, oltre ad utilizzare tecniche computerizzate di cognitive rehabilitation, sono impegnati in laboratori esperienziali incentrati sulla esercitazione di funzioni mentali complesse, quali l’attenzione, la concentrazione, la memoria di lavoro, l’esecuzione di movimenti fini. In quest’ottica è nato, nella Sir, il Laboratorio di gioielli, gestito dall’infermiere Franco Ianniello esperto nella produzione di monili artigianali di alta fattura. I ragazzi della struttura, infilando piccole pietre preziose, disponendole con attenzione e creatività in gioielli dai colori e fogge irripetibili, non solo esercitano abilità complesse, ma vibrano emozioni gratificanti che li invogliano a proseguire nel loro viaggio verso la salute mentale.

Responsabile UOSM – Responsabile SIR*