Giornata mondiale della disabilità 2021: il contributo dell’Aitf al convegno dell’ADGI

Giornata mondiale della disabilità 2021: il contributo dell’Aitf al convegno dell’ADGI

3 Dicembre 2021 0 Di La Redazione

Nel pomeriggio di ieri, 2 dicembre 2021, si è regolarmente svolto il preannunziato convegno organizzato dall’ADG (Associazione Donne Giuriste Italiane) in occasione della giornata mondiale per le persone con disabilità 2021.  L’importante simposio, tenutosi presso l’Hotel dei Cavalieri di Caserta, ha visto la partecipazione di oltre 50  professionisti del diritto che,  nel rigoroso  rispetto delle regole anti covid, hanno riempito tutti i posti disponibili in sala. Gli onori di casa sono stati magistralmente espletati dalla Presidente del sodalizio, Avv. Anna Di Mauro,  che ha accolto gli intervenuti con quel soave sorriso, garbato e gentile, che sempre contraddistingue le donne di classe qual lei è. Al tavolo della presidenza ha preso posto un parterre di relatori di alto spessore che, moderato dal giornalista de IL MATTINO, Dott. Gianrolando Scaringi, alternandosi al microfono, ha  certamente reso il giusto omaggio alla significativa ricorrenza. Soltanto per fare qualche nome, (gli altri nella locandina allegata) molto interessante è stato l’intervento del Garante Regionale per la disabilità, Avv. Paolo Colombo, che ha enucleato le novità del PNRR per le persone disabili nel quadro normativo regionale; come pure quello del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di S. Maria C.V., Avv. Ugo Verrillo, che non ha voluto far mancare la propria autorevole presenza  alla pregevole iniziativa; ma tutti, proprio tutti, hanno egregiamente contribuito al grande successo ottenuto dal simposio. Al Presidente dell’AITF, Dott. Franco Martino, (accompagnato nella circostanza dal volontario Giovanni Diodato) è toccato il tema della disabilità provocata dal trapianto di organi; argomento che ha suscitato un particolare interesse nella numerosa platea di avvocati presenti; interesse manifestato da scroscianti applausi soprattutto nel passaggio in cui, dopo aver enucleato le varie criticità contenute nella  vetusta normativa vigente, ha voluto indirizzare alle commissioni medico/legali dell’INPS, a seguito del comportamento che manifestano nella valutazione del trapiantato di organo che si presenta a visita. “Questa visione a dir poco miope della legge e degli stessi medici legali INPS è assolutamente da censurare.- ha sostenuto il Dott. Martino –  Vero è che dopo un trapianto, sicuramente la qualità della vita migliora notevolmente, ma non si può sottacere che il più delle volte si arriva al trapianto dopo anni di malattia cronica che, in aggiunta alle lunghe permanenze nelle  liste di attese, reca in sé tanti altri problemi collaterali che non si può fare finta di quanto hanno prodotto o che non esistano”. Non va dimenticato che i trapiantati sono persone immunodepresse, con tutti i problemi che questo comporta.  Basti pensare a come stanno vivendo la pandemia in corso: se è già difficile affrontarla per gli altri cittadini comuni, figuriamoci per loro che, nella maggior parte dei casi, fanno vita da reclusi. Va anche detto, per amore di verità, che ci sono molti casi di trapiantati, e per lo più fra i più giovani,  che riprendono quasi a pieno la loro esistenza , apparentemente senza alcuna limitazione, ma la realtà è che si nascondono con dignità le mille difficoltà che si vivono ogni giorno.  In sostanza, – ha concluso Martino – il medico dell’Inps, anche se legale, occorre che faccia di più il medico e meno il “giurista”; significando che non può abiurare completamente la propria professionalità e lo stesso giuramento di Ippocrate prestato.

Egli deve valutare attentamente le condizioni psicofisiche di ogni persona che ha di fronte, e non ridursi ad un mero calcolo ragionieristico con le tabelle alla mano in una visita che, il più delle volte, dura meno di dieci minuti. (Senza voler offendere, ovviamente, la categoria dei ragionieri). Valutare  un trapianto di fegato molto semplicemente in solo due modalità: – Non complicato, attribuendo complessivamente il 60% ; e complicato, a partire dal 61% di invalidità – Rende tutto questo assai avvilente. Per non dire altro! ”.