Fondazione Anffas Salerno, apericena di Natale: festa e obiettivi futuri

Fondazione Anffas Salerno, apericena di Natale: festa e obiettivi futuri

19 Dicembre 2023 Off Di La Redazione

Ha brillato la solidarietà, ma soprattutto la consapevolezza di condividere un progetto comune per contribuire allo sviluppo e alla crescita delle progettualità ed iniziative di inclusione sociale della Fondazione Anffas Salerno Giovanni Caressa Onlus. 
La Fondazione si proietta con determinazione verso i servizi per l’abitare, il cosiddetto Housing, o Co-Housing che grazie all’aiuto di tanti sostenitori rappresenta un progetto di partecipazione sociale, un progetto che da dignità alle persone lasciandole libere di scegliere dove vivere e con chi vivere una vita autonoma e Indipendente.
È stata una serata di festa, emozioni, divertimento e riflessioni l’ “Apericena di Natale”, l’evento che si è svolto sabato sera nei locali della sede della Fondazione Anffas di via del Tonnazzo a  Fuorni (Salerno).
Salvatore Parisi, presidente della Fondazione Anffas Salerno Giovanni Caressa Onlus e Anffas Onlus Salerno ha voluto ringraziare personalmente tutti i presenti. Grazie all’aiuto di alcuni sponsor, amici della Fondazione, è stato possibile vivere una serata di festa e di regali con tanti premi in palio.
L’appuntamento si è aperto  sulle note della band Revolution Conga Sax prima di dare spazio alla performance del Laboratorio teatrale La Girandola, per la regia teatrale di Carolina Damiani, che  lavora alla crescita del singolo, del gruppo e della loro relazione con il contesto attraverso la pratica del laboratorio teatrale.
Tra una portata e l’altra di degustazione di prelibatezze gastronomiche del Sunrise Accessible Resort sono stati sorteggiati diversi premi. Una varietà di articoli donati dagli sponsor, le più attese ed ambite le maglie autografate dai giocatori della Salernitana Jovane Cabral ed Antonio Candreva, le maglie dei calciatori Boulaye Dia e Pasquale Mazzocchi, cene e degustazioni, biglietti per spettacoli teatrali al Teatro Verdi e al Teatro Ghirelli, una scultura originale dell’artista Enzo Bianco, Quadri di “Voci di Dentro”, fotografie artistiche, esperienze di relax “per due persone”, cesti di Natale.
Le vibrazioni trasmesse dal Coro delle Mani Bianche dell’associazione MarLet hanno preceduto con tanta emozione l’assegnazione dei premi regalando ai presenti un’esibizione di grande musica accessibile a tutti, anche a coloro che non possono sentirla.
L’esito della serata è stato eccezionale, un nuovo percorso che si apre e va oltre gli spazi della Fondazione – ha rimarcato Salvatore Parisi, presidente della Fondazione Anffas Salerno Giovanni Caressa Onlus e Anffas Onlus Salerno – ribadendo nel corso del suo intervento che da qualche anno la Fondazione ha assunto la piena consapevolezza che è sempre più necessario iniziare processi e percorsi volti alla transizione inclusiva dei servizi che sappiano coniugare da un lato i valori di Anffas e dall’altro modelli organizzativi e gestionali all’avanguardia.
Sempre più convinti che i servizi senza diritti non producono inclusione, ma i diritti senza servizi rimangono privi di opportunità.
A partire da queste premesse valoriali e gestionali si è aperto un gigantesco “cantiere di trasformazione” dei servizi – ha sottolineato il presidente Parisi. Un cantiere entusiasmante che può generare opportunità di sviluppo comunitario e sociale di grande interesse per tutti, facendo uscire la condizione di disabilità dalla residualità e marginalità in cui spesso è stata relegata.
Immaginiamo servizi che sviluppati attraverso progetti rigorosi e ben pensati, non solo perché programmati nei dettagli da operatori competenti e familiari partecipi, ma anche perché capaci di fare spazio all’inatteso, all’imprevisto, al sorprendente, e di crescere grazie alla reciproca “fertilizzazione alla continua e vitale ricombinazione, tra ciò che è stato studiato intenzionalmente e ciò che accade nel fluire di tutti i giorni.
È l’immagine di servizi come dispositivi di rinnovamento vitale per tutte le parti coinvolte: le persone con disabilità, i loro familiarı, gli operatori e il contesto esterno.
La Fondazione ha deciso di iniziare ad aprirsi con forza ai servizi per l’abitare, il cosiddetto Housing, o Co-Housing che grazie all’aiuto di tanti sostenitori rappresenta un progetto di partecipazione sociale, un progetto partecipato, perché gli abitanti che andranno ad abitare in questi spazi intervengono direttamente nella progettazione e possono scegliere come condividere i servizi e come gestirli.
Questa è la Fondazione che ci fa venire voglia di futuro! – ha concluso Salvatore Parisi.