Fabrizio Danese, durante la pandemia tanti hanno abbandonato lo sport

Fabrizio Danese, durante la pandemia tanti hanno abbandonato lo sport

14 Agosto 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

Le partite di pallavolo sono dei veri spettacoli dove l’adrenalina e la voglia di vincere degli atleti si trasferisce automaticamente negli spettatori. La Pallavolo ha una caratteristica fondamentale: il gioco di squadra, che incide fortemente sulla motivazione ed è il segreto delle vittorie.

Questo senso di appartenenza alla squadra è uno dei motivi per iniziare a giocare a pallavolo anche in età adulta. Da una recente ricerca sembrerebbe che uno sport di gruppo riduca la pigrizia, stati di ansia e di conseguenza attacchi cardiaci. Questa disciplina serve a potenziare l’autostima e contribuisce a mantenere il focus sempre attivo sulle priorità stabilite.

Ogni squadra ha la sua tattica personalizzata di gioco e fa riferimento alla posizione degli atleti in campo che comunicano tra di loro con un codice numerico eseguito con dei gesti.

Oggi, con l’autorizzazione dei genitori, sentiamo un pallavolista molto giovane che, sicuramente, grazie alla tenacia, professionalità e passione, diventerà un astro del Volley.

Fabrizio Danese. Ha iniziato a giocare a pallavolo all’età di 11 anni nella città in cui abita, Giugliano.

Successivamente ha militato nell’ Athena Volley di Scampia dove nonostante la giovanissima età ha avuto la possibilità di confrontarsi con molti ragazzi coetanei e più grandi e di crescere insieme a loro.

 Durante la stagione 2019/2020 ha giocato con la Normanna Aversa Academy, attualmente in serie A3 e che gli ha dato la possibilità nella stagione 2020/2021 di allenarsi qualche volta con la prima squadra.

Sempre durante la stagione 2019/2020 ha partecipato alla selezione provinciale di Caserta, dove ha conosciuto il suo attuale allenatore, Rosario Angeloni.

Con lui è sicuro di essere migliorato tanto e di raggiungere ulteriori importanti traguardi.

Infine nella stagione 2020/2021 ha giocato la serie C millenials con la Normanna Aversa Academy e l’u17 e l’u19 con Union Volley.

Come hai vissuto e come vivi la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

 Stiamo vivendo un periodo che passerà alla storia, so che si tratta di una cosa seria, per questo motivo sto prendendo le giuste precauzioni. Da quando è iniziata la pandemia ho imparato l’importanza dei piccoli gesti, ho capito cosa significhi veramente volersi bene e cosa voglia dire doverlo fare “a distanza”.

I primi mesi è stato abbastanza strano dover uscire con delle mascherine e non poter accennare un sorriso neanche a qualcuno per strada, spero finisca al più presto questo periodo.

 Quanti danni hanno causato allo Sport in generale ed al Volley in particolare, secondo te, la pandemia, le indiscriminate chiusure e la confusa gestione politica?

Questa situazione ha indubbiamente creato enormi danni allo sport, all’interno della mia squadra molti compagni hanno preferito lasciare la pallavolo per paura del Covid.

La mia società per permettere lo svolgimento degli allenamenti effettuava tamponi ogni settimana a tutti noi e si atteneva alle normative della FIPAV.

Oltre a questo ci sono stati molteplici problemi, uno dei principali è stato la concessione delle palestre che non ha permesso lo svolgimento delle attività a parecchie società sportive.

Sono stati e sono ancora, mesi molto duri quelli che stiamo vivendo ma credo non bisogni scoraggiarsi.

Quanto valore attribuisci al binomio Sport-Salute, ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento ed il mantenimento del benessere psicofisico?

Lo sport è una parte fondamentale della mia vita, credo che a qualsiasi età, sia bene praticarlo.

Purtroppo nell’attuale situazione penso che bisogni dare priorità alla salute e magari mantenere il proprio benessere psicofisico legato allo sport, allenandosi a casa o rispettando le dovute norme imposte dal governo.

Cosa ti hanno dato in termini di crescita personale, sociale e professionale lo Sport in generale e la Pallavolo in particolare?

Ho sempre praticato sport sin da piccolo, iniziando con il nuoto che ho svolto per sette anni prima di scoprire il mondo della pallavolo a cui ormai sono legato fortemente. Ritengo che lo sport sia uno strumento formativo importantissimo che può influenzare vari aspetti del carattere.

Basta pensare come nello sport, si incontrino situazioni, valori o bisogni simili a quelli che si incontrano nella vita di tutti i giorni. Permettendoci di sviluppare fattori importanti della vita come: la fiducia nei compagni, la collaborazione o il rispetto delle regole. Negli sport di squadra, come la pallavolo si ha la possibilità di socializzare e condividere con i compagni gioie e dolori. Individualmente invece si cresce ponendosi degli obiettivi e potenziando le proprie abilità.