Fabio Farina: “Ringrazio la Pallacanestro per l’uomo che sono oggi”

Fabio Farina: “Ringrazio la Pallacanestro per l’uomo che sono oggi”

6 Dicembre 2021 0 Di Pasquale Maria Sansone

La Pallacanestro rende atletico tutto il corpo, ma in particolare i muscoli delle gambe: quadricipiti e gastrocnemi.

Il Basket apporta grandi benefici anche a livello neuromotorio, sviluppando: attenzione, concentrazione, memoria fotografica ed
equilibrio. Il Basket promuove,  altresì, lo spirito di squadra e fornisce a chi lo pratica la grande opportunità di interagire in maniera produttiva e sinergica con tante persone, contribuendo in tal modo ad ampliare i propri orizzonti.

Oggi abbiamo la fortuna di parlare di Basket, Covid e salute con un allenatore delle massime serie di questo sport: Fabio Farina.

Come ha vissuto e come vive la paura della pandemia ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

Il 2020 è stato un anno molto duro perché il maledetto Covid ha stravolto le nostre vite e la nostra quotidianità. Quando ci è piombato addosso questo disastro io ero assistente di Nando Gentile alla Juvecaserta nel campionato di serie A2 e l’ultima partita prima del blocco del campionato la disputammo proprio a Milano; quello stesso giorno dopo poche ore la Lombardia sarebbe diventata zona rossa. La paura principale che credo accomunasse tante persone era quella di non aver nessun arma a disposizione per combattere o proteggersi da un nemico invisibile. Oggi credo si siano fatti, relativamente in poco tempo, degli enormi passi in avanti a partire dai vaccini e questo mi rende un po’ più tranquillo.                                          

Quanti danni hanno causato allo Sport in generale ed al Basket in particolare le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?

In Italia non abbiamo una vera cultura sportiva. Lo dimostra il fatto che il lavoratore sportivo non è riconosciuto. Nella confusione generale il comparto sport e ancora di più quello della pallacanestro è stato abbandonato a se stesso prima di accorgersi dell’esistenza di migliaia di lavoratori sportivi che hanno nello sport l’unica fonte di guadagno e di reddito. Il problema più grande delle chiusure credo abbia riguardato la fasce d’età medio piccole che si sono viste negare la possibilità sia di andare a scuola sia di fare sport creando probabilmente un danno incalcolabile. Ad essere onesti però bisognerebbe anche dire che, prima che arrivassero i vaccini, era improponibile, nella situazione in cui eravamo, praticare soprattutto degli sport di squadra.

Quanto valore attribuisce al binomio Sport-Salute, ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento ed il mantenimento del benessere psicofisico?

Naturalmente un valore massimale ma questo non lo scopro certamente io. Credo ci siano in tutto il mondo degli studi medici che attestano il fondamentale rapporto tra sport e salute, tra sport e benessere psicofisico. Un po’ come l’alimentazione. Il cibo è salute e noi siamo quello che mangiamo. Perciò è indispensabile che un atleta segua anche una corretta alimentazione.

Cosa le ha dato il Basket in termini di crescita personale sociale e professionale?

Questa è la domanda più difficile perché ci sarebbe da scrivere per ore e ore. Io credo sia stata e lo è ancora una grande scuola di vita. Mi ha insegnato a collaborare con gli altri, ad avere fiducia negli altri, a perseguire un obiettivo comune, a condividere gioie e dolori, a vincere lottando e sudando senza sotterfugi, a perdere senza trovare per forza un colpevole, mi ha fatto conoscere persone che sono diventati fratelli, mi ha fatto viaggiare e vedere città nuove, culture diverse. Mi piace pensare che se oggi sono la persona che sono è stato grazie ai miei genitori sicuramente ma anche grazie alla pallacanestro e a tutti i maestri incontrati lungo la strada.