Emergenza operatori al San Pio di Benevento

Emergenza operatori al San Pio di Benevento

30 Ottobre 2018 0 Di Marco Mastella

La carenza di personale del più importante riferimento sanitario sannita pesa come un macigno sull’andamento del plesso di via Pacevecchia.

Va riorganizzandosi l’azienda ospedaliera “San Pio” di Benevento per mettersi al passo con le prestazioni che un Dea di II livello è tenuto ad erogare. Un passaggio fondamentale di tale processo sta di certo nell’adeguamento dei numeri relativi al personale, ad ogni livello, che deve tenere nel debito conto, per quel che concerne la sua consistenza, anche delle necessità derivanti dall’avvenuto accorpamento della struttura sanitaria del capoluogo con l’ospedale di Sant’Agata dei Goti.

In questa ottica, il direttore generale, Renato Pizzuti, ha provveduto a varare il piano triennale del fabbisogno di risorse umane. Dai numeri, che caratterizzano il documento, viene fuori una condizione a dir poco precaria prodotta da vuoti in organico considerevoli, che vanno colmati al più presto; ogni indugio va messo da parte se si vuole che il nosocomio possa continuare ad essere all’altezza di un territorio che conta poco meno di 300mila abitanti.

Secondo la pianta organica attiva al primo gennaio dell’anno in corso, erano 1.305 gli operatori complessivi, che prestano la loro attività; perché i due plessi ospedalieri possano garantire il giusto livello di assistenza, occorrono 355 figure professionali in più di ogni ordine e grado. Qualche dettaglio relativo alle cifre, renderà ancora più chiare – se possibile – le dimensioni del fabbisogno. Le 1.107 unità di cui si compone attualmente tutto il comparto sanitario dovrebbero ammontare a 1.274: sono, evidentemente, 167 in meno.

La parte del leone (si fa per dire) la esercita il settore del personale medico dirigente: per garantirne la normale operatività occorrono altri 135 addetti. Molto meno corposa ma non per questo meno inquietante, la carenza che si è determinata nel ruolo del personale tecnico sanitario: siamo a -31. L’unico segno positivo riguarda gli infermieri: se ne contano 30 in più secondo il piano triennale; le organizzazioni sindacali, peraltro, non sembrano condividere la situazione così come descritta. E’ di poco meno della metà, poi, la consistenza del personale tecnico non sanitario rispetto alle necessità accertate: ne sono in servizio 112; ne occorrono, di contro, 218. Mancano dunque all’appello ben 108. Non meglio sta messo il settore amministrativo. Gli 85 in servizio (7 sono dirigenti) devono diventare 160.