Emergenza farmaci in Ucraina, i farmacisti si mobilitano

Emergenza farmaci in Ucraina, i farmacisti si mobilitano

3 Marzo 2022 0 Di La Redazione

Tra i risvolti della guerra in Ucraina c’è anche la carenza di farmaci dispositivi, ossigeno. Da farmacisti, medici e ospedali stanno già partendo iniziative di supporto

Ci sono anche i rischi sulla fornitura di farmaci, dispositivi, ossigeno, un aumento nei bisogni di salute stimato in almeno il 20-25% in più rispetto al periodo precedente l’escalation, nonché un’emergenza sanitaria che si fa sentire anche in termini di recrudescenza di malattie infettive, tra i risvolti della guerra in Ucraina. Una situazione che ha destato, sin da subito, l’allarme dell’Oms e su cui si stanno attivando da più parti, anche nel nostro Paese. E proprio dal territorio – da farmacisti, medici e ospedali – stanno già partendo iniziative di supporto.

Guerra in Ucraina: forniture di farmaci a rischio
La condizione delle forniture mediche e, in particolare, dell’ossigeno in Ucraina è critica e si stima un aumento dei bisogni sanitari dal 20% al 25% rispetto a prima dell’escalation. L’allarme è stato lanciato, ancora una volta ieri, dal direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus e dal direttore regionale per l’Europa Hans Henri P. Kluge: “L’approvvigionamento di ossigeno medico è pericolosamente basso e le riserve bastano per le prossime 24 ore”. Se, da un lato, sono in aumento i bisogni sanitari della popolazione, non solo per gli effetti della guerra ma anche per la circolazione di malattie – si temono in particolare recrudescenze di poliomielite, epidemia già in corso, e Covid-19 -, difficile è anche “raggiungere in sicurezza coloro che hanno bisogno. Si sta lavorando con i partner per stabilire un transito sicuro per le spedizioni, attraverso la Polonia”. Anche gli ospedali, in particolare a Kiev, sono in difficoltà: “sono stati bloccati gli interventi, anche quelli urgenti” aveva detto sin dai primi momenti l’Oms Europa, che aveva poi aggiunto un appello: “Gli operatori sanitari, gli ospedali e le altre strutture non devono mai essere un bersaglio e devono poter continuare a soddisfare i bisogni sanitari delle comunità”. Intanto, dai racconti della popolazione colpita, riportati da agenzie e quotidiani, si segnalano supermercati chiusi o sprovvisti dei beni di prima necessità, code nelle farmacie, così come farmacie che hanno dovuto chiudere.

Il territorio si mobilita: le iniziative lanciate dai farmacisti
Dall’Europa sono già in predisposizione i primi aiuti: pacchetti di misure eccezionali dalla commissione Ue, consegna di forniture essenziali per sostenere la popolazione civile, tra cui mascherine disinfettanti, postazione medica avanzata, e così via. In Italia, come in altri Paesi Ue, ci si sta mobilitando, sia a livello istituzionale, sia dal territorio.
Oggi le Regioni si sono dichiarate “pronte a fornire la massima collaborazione per l’accoglienza di donne e bambini provenienti dall’Ucraina e per la fornitura di farmaci e materiale sanitario”, ma iniziative stanno prendendo piede un po’ lungo tutto lo stivale.
E anche tra i farmacisti gli aiuti sono molti: è di ieri la notizia, rilanciata dal Corriere, che l’Ordine dei Farmacisti di Napoli ha incontrato a Napoli il console generale dell’Ucraina, Maksym Kovalenko. Nell’occasione è stato “stretto un patto per la somministrazione di farmaci gratuiti con il progetto Un Farmaco per tutti per dare sostegno ai popoli colpiti dalla guerra. Il console” ha spiegato il presidente dell’Ordine Vincenzo Santagada “mi ha fornito una lista di farmaci necessari e ci attiveremo subito con i volontari di Un Farmaco per tutti. Con questo progetto pluriennale abbiamo creato una rete così solida da poter garantire ogni anno migliaia di presidi gratuiti in tutto il mondo e ora non lasceremo sole le persone che stanno affrontando un momento così drammatico”.

Attive anche le farmacie di Roma: il sindacato provinciale ha lanciato l’invito alle associate per la donazione da parte delle farmacie di Roma e provincia di medicinali, farmaci e parafarmaci da destinare alla chiesa nazionale ucraina di Santa Sofia che in queste ore si sta prodigando per assistere i propri connazionali che si trovano ad affrontare una situazione drammatica. Federfarma Roma ha fornito la lista dei farmaci che possono essere donati: aspirina, tachipirina, bende, siringhe, bende elastiche, pannolini per bambini, antidolorifici, antinfiammatori, antibiotici iniettabili e orali, farmaci per patologie croniche varie (diabete, ipertensione, ecc.), vitamine.
“Una prima iniziativa a cui seguiranno ulteriori azioni concrete – spiegano i vertici di Federfarma Roma in una circolare inviata – anche in sinergia con altri enti e organizzazioni, per sostenere le popolazioni dell’Ucraina”.

Al via raccolte farmaci e dispositivi
Raccolte di farmaci sono state lanciate anche in altri territori: le Farmacie comunali di Pesaro e Gabicce Mare, (gruppo Aspes spa), per fare un esempio, “stanno raccogliendo prodotti farmaceutici di primo soccorso a sostegno della popolazione, che verranno poi consegnati in Ucraina grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato e della Protezione civile locale”.
A Salerno, la Uil Fpl in una lettera ha lanciato un appello “per l’organizzazione, nelle sedi del territorio delle farmacie comunali, di una raccolta di farmaci da inviare, tramite organizzazioni umanitarie, alla popolazione civile colpita dalla guerra”. Ma iniziative analoghe vengono segnalate anche dalle pagine della cronaca locale, da Trento, a Brescia, dove su iniziativa di farmacisti di comunità da qualche giorno si stanno raccogliendo medicinali e materiale sanitario in molte farmacie.

 

 

Fonte: http://www.farmacista33.it/emergenza-farmaci-in-ucraina-i-farmacisti-si-mobilitano-le-iniziative-in-corso/politica-e-sanita/news–60028.html?xrtd=RXVLTVSPYSXTVAVAVCALRTX