Edoardo Rezzi: “Lo sport, come la vita, è sacrificio”

Edoardo Rezzi: “Lo sport, come la vita, è sacrificio”

15 Agosto 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Tra me e il pallone c’è un rapporto speciale. Ancora oggi, come quando ero bambino, so già come dovrò trattarlo e cosa dovrò farne prima ancora che mi arrivi tra i piedi.” (Leo Messi)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un giovane e talentuoso calciatore: Edoardo Rezzi.

La fase pandemica più acuta sembra essere alle spalle. Come vive e ha vissuto la situazione? Come l’ha affrontata? Come ha gestito la paura del contagio e il disagio legato alle misure restrittive?

Abbiamo vissuto un periodo molto complicato che va oltre lo sport. Ovviamente, durante il primo lockdown, pensavo a quando sarebbe finito tutto e di conseguenza a quando si sarebbe potuto tornare, oltre che a giocare, anche ad una vita normale. Da quando ci è stato consentito di tornare ad allenarci, la paura c’era, ma le Federazioni hanno svolto un buon lavoro per farci giocare con le dovute precauzioni. Questo ci ha resi tutti più sereni, anche se il pensiero c’era sempre.

Insieme alle restrizioni, i tentennamenti della politica hanno causato molti disagi al mondo dello sport, specie quello minore. Cosa è successo alla sua specialità?

Nel calcio, come in altri sport, le serie minori hanno subito gravi danni. Il Governo anche se ha approvato una serie di aiuti economici, a differenza di quanto avvenuto nel professionismo, non è riuscito a mettere in piedi una struttura di tutela per i Calciatori dilettanti tale da garantire (anche in momenti di difficoltà) lo stipendio. Questo è un problema che esisteva già prima del Covid e si è accentuato durante la pandemia, laddove tanti giocatori hanno perso soldi a causa di male gestioni e “furbizia” da parte delle società.

Chi è stato tra gli amici o in famiglia a spingerla verso l’attività agonistica? Oppure si è trattato di una sua folgorazione, magari guardando ai modelli dei grandi campioni?

Vengo da una famiglia dove lo sport è sempre stato parte delle nostre vite. Dai 5 ai 10 anni ho fatto tanti sport, dove però il calcio è sempre stato al centro. La mia è una passione per lo sport in generale aiutata dalla voglia di confrontarmi sempre con tutti e quando ho capito che avevo la voglia e la determinazione per provare a fare un qualcosa in più, con l’impegno sono arrivato alla Lazio e da lì è partito questo percorso.

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

Lo sport, come la vita, è sacrificio. Devi avere la capacità e la voglia di capire che devi fare delle rinunce per provare ad essere tra quella piccola parte, tra tanti che ci provano, che riesce a raggiungere l’obiettivo. La forza di volontà e, aggiungo, la determinazione sono una parte fondamentale di questo percorso.

Se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla sua attività, cosa suggerirebbe?

Suggerirei di allenarsi più duramente e più volte rispetto a tutti gli altri. Ascoltare sempre la propria famiglia perché è l’unica parte della tua vita che vuole realmente il tuo bene, senza andare dietro a chiacchiere e promesse di vario genere.