È Maurizio Landini il nuovo segretario Cgil

È Maurizio Landini il nuovo segretario Cgil

25 Gennaio 2019 0 Di Alessandro Magliulo

Ieri, a Bari, il congresso nazionale ha eletto il successore di Susanna Camusso. Nell’intervento programmatico del neoeletto segretario non pochi i passaggi significativi sulla sanità. 

“Nel nostro Paese – ha sottolineato Landini – esiste una vera e propria emergenza sanità che, nel Mezzogiorno, assume carattere di lesione del diritto costituzionale, dettata anche dalle politiche di riduzione dei finanziamenti, che impediscono l’effettiva uguaglianza nell’accesso alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione. Il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, con uguali livelli assistenziali e di prestazione in tutto il territorio nazionale”.

Quindi la proposta di aprire una vertenza nazionale a difesa della sanità pubblica per “ripristinare la garanzia del diritto universale alla salute”. Un processo che passa attraverso l’incremento del “finanziamento al Fondo sanitario nazionale, garantendo in ogni Regione una dotazione di servizi di prevenzione, ospedalieri e territoriali, adeguata alle esigenze della popolazione”.

Mobilità passiva e tempi d’attesa, gli altri temi da affrontare prioritariamente attraverso l’aumento dell’organico, le verifiche sull’intramoenia e puntando sul rapporto di esclusiva dei medici. Il tutto, “attraverso una riorganizzazione dei servizi più aderente ai bisogni, da realizzare con la partecipazione democratica dei cittadini, senza sottostare a logiche legate ad interessi economici, corporativi o localistici”. Grande attenzione va posta – per il segretario Cgil – ai servizi destinati all’interruzione volontaria della gravidanza al fine di “garantire la libera scelta di maternità”.

Per assicurare la tenuta del sistema il segretario nazionale sottolinea come sia necessario “superare inappropriatezze, diseconomie, fenomeni d’illegalità e investire maggiormente, anche attraverso un apposito piano nazionale, nella prevenzione e nella rete dei servizi socio-sanitari territoriali, ad iniziare dalle case della salute, dalle strutture residenziali e semi-residenziali per i non autosufficienti, dall’assistenza domiciliare integrata, con una attenzione alla medicina di genere”.

In conclusione, “è necessario investire sulle nuove tecnologie e sul personale, attraverso un piano straordinario per la buona e piena occupazione che vada oltre le stabilizzazioni e il turn over, che superi i diffusi fenomeni di precarietà, favorisca la formazione e la partecipazione di tutti i lavoratori e le lavoratrici della sanità pubblica e privata. Inoltre è ormai ineludibile superare il numero chiuso per l’accesso ai corsi universitari per medici e professioni sanitarie. Vanno eliminati immediatamente i super ticket e modificato l’attuale sistema dei ticket, rendendolo equo per tutti e compatibile con l’accesso alle prestazioni”.