Dormire bene dipende anche dall’intestino: cosa c’entra il microbiota con la salute mentale
17 Dicembre 2025L’equilibrio del microbiota intestinale non influenza solo la digestione, ma anche la qualità del sonno, i ritmi circadiani e la salute mentale. Una revisione sistematica pubblicata su Brain Medicine mette in luce come le alterazioni della flora batterica siano associate a insonnia, apnea notturna, narcolessia e disturbi legati allo stress, delineando il ruolo chiave dell’asse intestino-cervello.
Microbiota intestinale e insonnia: cosa cambia nella flora batterica
Nei pazienti con insonnia cronica è stata riscontrata una riduzione della diversità del microbiota e una modifica del metabolismo degli acidi biliari. In particolare, la diminuzione di batteri della famiglia Ruminococcaceae è associata a un aumento degli acidi biliari primari, che possono favorire processi infiammatori. Questo squilibrio rende più difficile addormentarsi e peggiora la qualità complessiva del sonno.
Apnea ostruttiva del sonno: più infiammazione, meno batteri protettivi
Nelle persone con apnea ostruttiva del sonno (OSA) si osserva una riduzione dei batteri produttori di acidi grassi a catena corta, fondamentali per la barriera intestinale, e un aumento di specie pro-infiammatorie come Fusobacterium e Lachnoclostridium. Questo quadro è associato a uno stato infiammatorio sistemico che può influire negativamente sul riposo notturno.
Jet lag e lavoro notturno: il ruolo dei ritmi circadiani
Le condizioni di alterazione del ritmo sonno-veglia, come il jet lag e il lavoro a turni, sono associate a cambiamenti della composizione batterica, con aumento di Actinobacteria e Firmicutes e riduzione di Bacteroidetes. Queste variazioni compromettono la capacità di adattamento ai ritmi circadiani, quindi la qualità del sonno, e peggiorano la vigilanza diurna.
Narcolessia e disturbo comportamentale in fase REM
Nei pazienti con narcolessia di tipo 1 sono state osservate alterazioni di batteri coinvolti nella modulazione della risposta immunitaria, come Blautia, Lactococcus e Klebsiella. Un pattern simile è stato rilevato nel disturbo comportamentale in fase REM (RBD), spesso considerato un possibile prodromo della malattia di Parkinson, dove si registra una riduzione di produttori di acido butirrico come Faecalibacterium e Butyricicoccus.


