Domani 23 novembre i camici bianchi incrociano le braccia

Domani 23 novembre i camici bianchi incrociano le braccia

22 Novembre 2018 0 Di Tiziana Urciuoli

La Uil-Fpl spiega le ragioni della protesta: “chiediamo con forza più fondi per la sanità e l’impegno concreto a rinnovare il contratto fermo da dieci anni”.

Michelangelo Librandi – Segretario Generale della Uil-Fpl

Acque agitatissime per la categoria dei medici che non vedono un rinnovo contrattuale da ormai due lustri. Personale in pensione mai sostituito, turni massacranti, pochi incentivi economici, rischio di non poter svolgere con tranquillità il lavoro anche di fronte alle continue aggressioni che i professionisti subiscono.

Il Segretario Generale della Uil-Fpl Michelangelo Librandi ed il Coordinatore Nazionale Uil-Fpl Medici Roberto Bonfili spiegano: “Sinceramente speravamo in qualcosa di più concreto da parte del Governo su questo tema, rispetto invece alle dichiarazioni del Sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia che, al termine dell’Incontro con la Conferenza Regioni, ha parlato solo di spiraglio positivo”.

“Oltre all’erogazione degli stessi aumenti contrattuali previsti per il restante pubblico impiego e alla necessità di risolvere definitivamente l’annosa questione del riconoscimento dell’indennità di esclusività di rapporto nella loro massa salariale, si deve porre fine al blocco del turnover ricordando che mancano circa 20.000 medici” – ricordano Librandi e Bonfili.

“Il sistema sanitario è al collasso, l’età media del personale medico supera i 54 anni e si prevedono migliaia di uscite con i nuovi pensionamenti. A questo dobbiamo aggiungere l’alto numero di dirigenti medici precari, circa il 10%, con contratti atipici”. Per questo – concludono Librandi e Bonfili – “si deve necessariamente superare il vincolo della riduzione dell’1,4% della spesa per il personale degli enti del Sistema sanitario nazionale rispetto al limite del 2004”.