Dieci, quindici anni di precariato e poi?

Dieci, quindici anni di precariato e poi?

5 Marzo 2019 0 Di M.M.

Il consigliere regionale, Gianpiero Zinzi, presenta un’interrogazione al governatore a difesa del personale somministrato: “De Luca riconosca dignità ai lavoratori dell’ospedale di Caserta”.

Sono circa 250 i lavoratori della sanità che, impegnati nell’Azienda ospedaliera del capoluogo, dopo quindici anni vivono ancora una condizione di precarietà. All’orizzonte, in assenza di un intervento deciso da parte delle istituzioni, si profila un futuro ancora più nebuloso ed incerto.

Partendo da queste premesse il consigliere regionale di opposizione, Gianpiero Zinzi, ha presentato un’interrogazione indirizzata al Presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca, avente ad oggetto le “Procedure finalizzate al superamento del precariato presso l’Aorn ‘S. Anna e S. Sebastiano’ di Caserta”.

Così, dopo qualche sporadico intervento da parte di qualche sigla sindacale, il consigliere accende di nuovo i riflettori sul destino dei 242 lavoratori dell’ospedale di Caserta, sotto contratto attraverso Agenzie interinali.

“Rappresentano quasi un quarto di tutto il personale in servizio, alcuni di loro lavorano ininterrottamente anche da quindici anni garantendo con professionalità e continuità il mantenimento dei Lea – spiega Zinzi – non tenere conto della loro esperienza significherebbe infliggere un duro colpo al livello dei servizi forniti dall’Azienda Ospedaliera”.

Nel testo il consigliere Zinzi interroga il Presidente della Giunta regionale “per chiedere di considerare il personale somministrato con 10-15 anni di servizio quale vero precariato, in relazione alle competenze acquisite ed alle esperienze maturate all’interno di ciascuna Azienda Sanitaria e, laddove non vi siano altre forme di precariato, se non sia il caso di includere tali lavoratori nelle procedure di stabilizzazione, in applicazione  di quanto disposto dal D.Lgs n. 165/01, richiamando espressamente il DG dell’Azienda Ospedaliera di Caserta ad una pedissequa applicazione della norma, onde garantire una sufficiente e dedicata riserva per tutte le categorie di lavoratori atipici da avviare a procedure concorsuali”.