Detenuti salernitani impegnati nella realizzazione di mascherine

Detenuti salernitani impegnati nella realizzazione di mascherine

7 Aprile 2020 0 Di Giuseppe Manzo

Anche gli ospiti della casa circondariale “Antonio Caputo” di Fuorni, a Salerno, si sono mobilitati per dare un contributo alla lotta all’epidemia causata dal Covid-19.

 

Insieme con quelli di Milano Bollate e Roma Rebibbia anche i detenuti salernitani produrranno mascherine per gli agenti penitenziari, per conto della Protezione Civile.

I tre istituti, selezionati dall’Amministrazione penitenziaria unitamente alla Protezione Civile, saranno dotati di impianti automatizzati come prevede il progetto messo in campo dal commissario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri.

Vivo apprezzamento è stato espresso dall’Uspp regionale (Unione sindacati di polizia penitenziari) per il coinvolgimento della casa circondariale salernitana nella produzione di mascherine da destinare al personale penitenziario, della Protezione Civile ed anche ai detenuti.

“Proprio dal carcere salernitano – ricorda il segretario regionale Ciro Auricchio –  prese il via l’ondata di rivolte che investì l’Italia il mese scorso, tumulti che causarono ingenti devastazioni, evasioni, feriti ed anche morti. A causa della violenta protesta di qualche settimana fa che ha visto distrutti alcuni padiglioni, lodevoli sono stati gli sforzi che il direttore Rita Romano sta ponendo in essere, seguendo in prima linea i lavori per il ripristino della sicurezza e della funzionalità delle sezioni detentive coinvolte e ripristinando, inoltre, anche l’illuminazione sia interna che esterna”.

“Èmotivo di orgoglio per la Regione Campania – continua Auricchio – che il carcere di Salerno sia stato individuato, insieme ad altri due istituti penitenziari – uno al centro e l’altro al nord d’ Italia – per l’avvio di un laboratorio per la produzione di mascherine da destinare, innanzitutto, al personale di polizia e, non, che opera negli istituti e per la restante parte alla Protezione civile per la successiva distribuzione a gli altri operatori che svolgono un servizio essenziale”.