Dermatologia 2.0, per fare il punto sulle nuove cure

Dermatologia 2.0, per fare il punto sulle nuove cure

30 Novembre 2018 0 Di Tiziana Urciuoli

Dai farmaci biosimilari alla cura del corpo dei pazienti oncologici. Il Rettore Gaetano Manfredi: “Università e sistema sanitario, insieme per trasformare le scoperte mediche in beneficio reale”.

Palazzo Salerno -Napoli

Si conclude oggi la tre giorni di incontri – Napoli, palazzo Salerno, si iniziativa della sezione di Dermatologia del Dipartimento di Medicina clinica e Chirurgia dell’Università Federico II – sulle nuove terapie dermatologiche. Sul tappeto, sono state portate e discusse tematiche di grandissima attualità: terapie biotecnologiche innovative per la cura della psoriasi; interventi di dermo-cosmesi sui pazienti oncologici che subiscono danni cutanei per gli effetti collaterali della chemioterapia.

Questi, tra gli altri gli argomenti salienti del convegno Il Nuovo Volto della Dermatologia 2.0 iniziato ieri l’altro, 28 novembre e in corso fino ad oggi, con la direzione scientifica dei professori Mario Delfino e Gabriella Fabbrocini.

Presente alla manifestazione anche il Rettore dell’Università degli studi di Napoli “Federico II” Gaetano Manfredi: “La collaborazione tra sistema universitario e sistema sanitario è necessaria per garantire un’assistenza migliore alle persone. Lo si può fare solamente attraverso la qualità della ricerca avanzata, della formazione e l’impegno delle nuove generazioni”.

Per quanto attiene alle terapie innovative, i farmaci biosimilari, simili per caratteristiche ai farmaci biologici già in commercio, stanno cambiando la storia clinica e il decorso della psoriasi, patologia di cui soffre il 3% della popolazione italiana: di cui il 30% nella forma moderata-grave: Stiamo parlando di incidenze significative, di oltre 170.000 pazienti nella sola regione Campania.

La malattia psoriasica va infatti trattata non soltanto dal punto di vista cutaneo ma “gestendo anche le co-morbilità, ovvero la presenze di altre patologie ad essa connesse, dal momento che il 45% dei pazienti ha avuto più di dieci recidive e il 51% non è mai guarito completamente – afferma la Professoressa Gabriella Fabbrocini – da qui in avanti tante molecole saranno messe in commercio e il futuro per dermatologi e pazienti non è ancora compiuto”.

Un punto di riferimento per il Mezzogiorno, dedicato ai pazienti con una patologia oncologica, è rappresentato dall’Ambulatorio “Il Corpo Ritrovato”, nato per contrastare le conseguenze di terapie temporaneamente invalidanti e offrire un supporto che va dall’estetica medica fino al sostegno psicologico.