Dacia Maraini, “La scuola ci salverà”

Dacia Maraini, “La scuola ci salverà”

19 Aprile 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

Il mondo in cui siamo costretti a vivere è formato da “pragmatici” ed “idealisti”. Tra gli idealisti c’è sicuramente Dacia Maraini, che ha realizzato un meraviglioso saggio in cui ha messo tragicamente in evidenza quanto disinteresse ci sia stato e ci sia da parte della nostra classe dirigente nei confronti della Scuola. Eppure, la Scuola, per Dacia Maraini ed anche per noi, rimane il “metronomo del progresso di qualsiasi paese del mondo”!! E poi ci sono i “pragmatici”, ossia la stragrande maggioranza dei politici, che pur ascoltando da tempo le voci di quei pochi illuminati, che si sono sempre battuti per dare forza e vigore ad una Scuola asfittica (nella quale gli insegnanti italiani hanno un profondo senso di inferiorità nei confronti dei colleghi tedeschi, perché molto considerati ed assai meglio retribuiti) fanno, purtroppo, orecchio da mercante. Affrontiamo il “problema Scuola” direttamente con l’Autrice di “La Scuola ci salverà”: Dacia Maraini.

Come possiamo risollevare le sorti dell’istituzione più importante per il futuro del Paese dopo una fase difficile come quella che stiamo affrontando?

Sembrerà irrealistico e paradossale ma io voglio parlare di amore, una parola poco apprezzata in questo momento. Se vogliamo che la scuola – respiro del presente e corpo vitale del futuro- viva, dobbiamo amarla di più questa povera scuola, dobbiamo tornare a volerle bene, a credere in lei, ad avere più fiducia e considerazione. L’amore in questo caso non è un fatto biologico ma culturale. Lo diceva Hume, un filosofo che mi è caro: senza un coinvolgimento dei sensi più profondi non si costruisce niente.

Come selezionare insegnanti motivati e capaci?

Tirando fuori una prassi che da noi è poco praticata: la meritocrazia. Concorsi e concorsi, ma fuori da ogni influenza politica e rifiutando la pratica dell’amico di amici. Le selezioni non servono a niente se si dà sempre la precedenza alle appartenenze, che siano sociali, politiche, familiari, ecc.

I politici di ogni schieramento si professano a favore di una seria riforma della Scuola, che preveda insegnanti più motivati, capaci ed adeguatamente retribuiti, ma in sostanza tutto è fermo! Qual è il suo pensiero al riguardo?

Ci vogliono nuovi estesi investimenti, ma non solo economici, anche se è chiaro che un insegnante non può essere pagato meno di una collaboratrice domestica. Ma soprattutto insisterei su investimenti etici e culturali.

Lo Stato riuscirà davvero a tutelare i Diritti dei Giovani nella Proiezione Futura?

Non possiamo sempre delegare lo Stato a fare quello che non abbiamo voglia di fare noi cittadini.  La scuola porta in sé il futuro del paese. IL paese intero deve abbracciarla e tornare a darle prestigio e autorevolezza, cominciando dai media che passano il tempo a denigrarla. Intanto per esempio riconosciamo che le nostre scuole non sono quel disastro che si dice: la rete di insegnanti che opera sul territorio è in maggioranza fatta di persone responsabili e fattive, persone che ci mettono passione e sono pronti a sacrificarsi per il bene della collettività .La prova che l’impianto scolastico non è sbagliato l’abbiamo osservando come i nostri studenti , appena mettono piede in altri paesi dove la meritocrazia funziona, si fanno onore in tutti i campi , dalla ricerca scientifica alla organizzazione sociale, dall’arte alla medicina. Vengono velocemente apprezzati e spesso messi nei posti decisionali. Ne ho conosciuti tantissimi di italiani straordinari, preparatissimi, disposti a lavorare seriamente, inseriti perfettamente nei nuovi ambienti, apprezzati da tutti per la serietà, la preparazione che dimostrano. Tutte persone perse per il nostro paese che ha investito tanto per formarli e poi li ha lasciati andare per la storicamente deprecabile abitudine di non riconoscere i migliori.