Cure primarie, la Fimmg diffida l’Asl Napoli 2 Nord

Cure primarie, la Fimmg diffida l’Asl Napoli 2 Nord

5 Novembre 2022 0 Di Antonio Magliulo

Braccio di ferro fra il Sindacato dei medici di famiglia e l’Azienda sanitaria locale Napoli 2 Nord. Oggetto del contendere la possibilità – prevista per legge ma negata dall’Azienda sanitaria locale – della libera scelta del medico di famiglia.

E così, il 14 settembre scorso, la Fimmg in una nota a firma del segretario di Napoli Luigi Sparano, del segretario aziendale dell’Asl Napoli 2 Nord Pietro Di Girolamo e del vice segretario vicario aziendale, sempre dell’Azienda sanitaria di Pozzuoli, Salvatore Caiazza, hanno proceduto a diffidare l’Asl dal porre in essere restrizioni che, di fatto, limitano pesantemente il diritto alla scelta del medico di base.

“Tale atteggiamento limita, in maniera del tutto arbitraria – si legge, tra l’altro, nella diffida indirizzata al manager Iervolino, al direttore generale per la tutela della salute, Antonio Postiglione e al dottor Antonio Cajafa, autore del provvedimento contestato – la possibilità per un cittadino di potere scegliere il medico secondo una modalità fiduciaria ed al tempo stesso rende vanificata una esplicita volontà delle parti negoziali che recentemente hanno sottoscritto il testo nell’Accordo Collettivo Nazionale”.

La Fimmg, nella diffida, sollecitava un immediato chiarimento alla Direzione strategica dell’Asl ma la richiesta non si è mai realizzata.

Si giunge così alla terza tappa della contesa, ed è questione dei nostri giorni, con una nota a firma di Giovanni Verde, consigliere aziendale Fimmg, che ribadisce i motivi del contendere.

“Nella fattispecie – si spiega nel comunicato – il medico di medicina generale inteso come il medico di fiducia è scelto proprio in base al requisito della fiducia. Nella nostra Asl purtroppo da qualche giorno, direi settimane, non è più possibile scegliersi il medico di fiducia ma bisogna affidarsi alle linee tracciate da Google map. Cosa significa? Significa che il cittadino è costretto a scegliere quei medici che sono in quell’ambito distrettuale. Non gli è consentito scegliere un medico del comune vicino, ad esempio, che appartenga a un distretto diverso.

Per sillogismo, se la strada opposta a dove abiti è un altro comune e quindi un altro distretto non puoi sceglierti neanche il medico che è di fronte a te. Aggiungiamo che questo medico sia il tuo medico di fiducia, potresti essere costretto a fare chilometri perché assegnato ad un medico nell’ambito del tuo comune di residenza.”

Insomma la questione posta dal sindacato dei medici di famiglia non è secondaria. Anzi. In termini assistenziali la questione è fin troppo palese e  crea un danno certo all’assistito. Non ci resta altro da sperare che l’Asl dopo il terzo colpo di decida a rispondere.