Curare a casa è meglio e costa meno

Curare a casa è meglio e costa meno

23 Maggio 2019 0 Di Gaetano Milone

L’impegno e l’energia della medicina territoriale. A Pisa dal 23 al 25 maggio il 17esimo Congresso Card – V Conferenza Nazionale sulle Cure Domiciliari

A cominciare da oggi e fino al 25 maggio si svolge a Pisa al Palazzo dei Congressi, presieduta da Gennaro Volpe, la quinta edizione della Conferenza Nazionale sulle Cure Domiciliari – XVII Congresso Nazionale della Confederazione Nazionale associazioni di Distretto – Società Scientifica delle Attività Sociosanitarie Territoriali (Card) .Il congresso si articola in due tavole rotonde, sei sessioni principali, due simposi, una sessione poster e una sessione comunicazioni così come stabilito da Luigi Rossi, Direttore di Distretto e Presidente Card Regione Toscana,  In sala relazioneranno gli stessi professionisti dei Distretti: medici (generalisti e specialisti), infermieri, terapisti della riabilitazione, psicologi, ostetriche.

Il Convegno sarà preceduto da un’importante sessione sulle vaccinazioni, in cui verranno presentati i risultati scientifici più recenti e solidi, punto di riferimento obbligatorio per i Distretti per diffondere informazioni corrette, buone pratiche, diradare dubbi e smentire fake news.

Focus principale dell’appuntamento toscano è porre l’accento sulle cure territoriali e domiciliari che assumono per le famiglie italiane un’importanza sempre maggiore pur avendo un’incidenza ridottissima sulla spesa sanitaria complessiva (costano ¼ rispetto al ricovero ospedaliero).

“Il nostro obiettivo – precisa il presidente Gennaro Volpe – è fare il punto su questa cenerentola dei servizi sanitari (costano il 2-3% del totale della spesa sanitaria), che tuttavia diventano pratiche sempre più diffuse, usate nel 2016 da circa 1 milione di assistiti dei Distretti italiani, dunque servizio essenziale per centinaia di migliaia di famiglie”.

Le cure domiciliari dei distretti sono passate dagli iniziali interventi semplici (ad esempio un prelievo di sangue, una medicazione) a cure di alta complessità (anche con presidi tecnologici), spesso a favore di malati molto complessi (oltre 100.00/anno): terminali, malati con gravi malattie multiple o disabilità, con interventi quotidiani, spesso svolti da specialisti tra cui tanti assistenti sociali, offerte da un sistema pubblico centrato sul Distretto, totalmente gratuite, anche se erogate da partner privati. “Oggi le cure a casa possono essere veramente alternative a quelle ottenute in ricovero ospedaliero”, afferma il Responsabile del Centro Studi Card Area Cure domiciliari Paolo Da Col. “Far rimanere a casa in sicurezza e comfort oltre il 3% della nostra popolazione anziana svantaggiata e fragile, evitando ricoveri, con successi impensabili fino a pochi anni fa, noti per lo più solamente a chi li ha vissuti di persona, è uno degli scopi principali del lavoro nei Distretti”.

“L’assistenza domiciliare ha origini lontane, fin dai tempi del medico condotto-medico di famiglia, quando gli ospedali mancavano nei grossi comuni e sul territorio. – ha spiegato Francesco Pacciolla, medico legale dell’Asl Na1 – E’ chiaro che valga la pena di ritornare a questa pratica medica sotto il diretto controllo dello stesso medico di famiglia che ha in cura il paziente allettato in casa e , se è il caso, ritornare ai “consulti specialistici in casa dello stesso ammalato”. “Ritornare a quelle sane abitudini – ha concluso il dottor Pacciolla – significa anche limitare i tempi lunghi di degenza ed i costi alberghieri e clinici degli ospedali” “.L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) afferma che senza forti reti non c’è buona salute, non è possibile un suo vero progresso per tutti, senza disuguaglianze, a costi sostenibili, anche nelle società più ricche.