Cu, il rame per contrastare il Covid

Cu, il rame per contrastare il Covid

7 Marzo 2021 0 Di Luigi De Rosa

Il rame tiene alla larga il Covid. Occorre sostituire sbarre, pomelli etc in luoghi pubblici e privati con quest’elemento.

 

In Cina si chiamava “qi”, il simbolo della salute. In Egitto si chiamava “ankh”, il simbolo della vita eterna. Per i Fenici, il riferimento era sinonimo di Afrodite- la dea dell’amore e della bellezza. Così comincia un lungo articolo scritto da Mark Wilson per la rivista scientifica americana Fast Company, e il riferimento è al rame, materiale che le culture di tutto il mondo hanno riconosciuto come vitale per la nostra salute da più di 5.000 anni. Quando le influenze, batteri come l’E.Coli, o anche i coronavirus atterrano sulla maggior parte delle superfici dure, possono vivere fino a quattro o cinque giorni. Ma quando atterrano sul rame, e sulle leghe di rame come l’ottone, muoiono in pochi minuti. Non c’è da stupirsi che in India la gente beva da millenni da bicchieri di rame. Anche negli Stati Uniti, una condotta di rame porta l’acqua potabile. Il rame è un materiale naturale, passivo, antimicrobico. Può auto sterilizzarsi in superficie senza bisogno di elettricità o candeggina. Fast Company ritiene che sia giunto il momento di riportare il rame negli spazi pubblici, e negli ospedali in particolare.  Di fronte a un futuro inevitabile, pieno di pandemie globali, occorre usare il rame nella sanità, nei trasporti pubblici e persino nelle case. E anche se è troppo tardi per fermare COVID-19, non è troppo presto per pensare alla nostra prossima pandemia. Anche il virus più aggressivo teme il rame. Per questo Kme Italy, succursale italiana della società tedesca attiva nei settori della produzione di rame ha messo a punto un progetto che ha ottenuto la certificazione del laboratorio di virologia dell’Università di Pisa. Si chiama SaCup. Sarà una nuova linea di prodotti in grado di debellare il Covid. Kme Italy, con sede a Firenze, ha lo stabilimento produttivo a Fornaci di Barga (Lucca) dove lavorano 850 dipendenti. Il fatturato dell’azienda è di 360 milioni di euro, che verranno investiti nel progetto SaCup. L’Università di Pisa ha certificato che un droplet con carico virale Covid-19, su una superficie di rame, scompare in dieci minuti, e in soli due giorni per la plastica, anche il cartone uccide rapidamente il virus, ma sulle superfici rigide non c’è nulla di efficace come il rame. La ricerca dell’Università di Pisa ci ha detto anche un’altra cosa interessante: l’ossidazione non riduce le capacità antivirali. Kme, oltre al progetto delle barriere, è al lavoro con l’istituto di biofisica di Pisa del Cnr per spruzzare nanoparticelle di rame sulle superfici non solide e irregolari, per esempio i vestiti, per immunizzarle di fronte alla minaccia rappresentata dal coronavirus e già oggi le maniglie e i tubi di sostegno delle navette degli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate vengono sostituiti con tubi e prodotti SaCup. Dunque il nuovo slogan da lanciare è: Il rame per combattere il Covid.