Covid: continua calo casi, variante Arturo la più diffusa

Covid: continua calo casi, variante Arturo la più diffusa

10 Luglio 2023 Off Di La Redazione
Per la prima volta dall’inizio della pandemia, i casi mensili di Covid-19 nel mondo sono scesi sotto il milione. Il calo si registra anche in Italia, dal 30 giugno al 6 luglio ci sono stati 3.731 nuovi casi, in calo del 20,6% circa rispetto ai 7 giorni precedenti (quando erano 4.701). Sono stati 38 i decessi in 7 giorni, quasi il 56% in meno rispetto alla settimana precedente (quando erano 86). Sono i dati del bollettino settimanale del ministero della Salute, che fotografano l’andamento della situazione epidemiologica da Covid-19. Il tasso di positività scende di 0,4 punti percentuali, dal 2,6% al 2,2%. I test eseguiti sono stati 167.766, circa il 6,9% in meno rispetto ai 180.198 dei 7 giorni precedenti. Secondo l’ultimo report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra il 5 giugno e il 2 luglio scorso, le nuove diagnosi di Covid sono state 885mila, con un calo del 48% rispetto al mese precedente. Ammontano a 4.900 i decessi (-59%). Secondo il rapporto, nell’ultimo mese il maggior numero di casi di Covid-19 si è verificata in Corea del Sud (383mila diagnosi); a seguire, Australia (85mila), Brasile (70mila), Singapore (32mila), Russia (30mila). Il più alto numero di decessi è stato registrato in Brasile (1.057), seguito da Russia (506), Italia (317), Perù (250), Australia (241). Per quel che concerne le varianti, XBB.1.16 (Arturo) è ormai dominante: è responsabile del 21,18% dei contagi globali e ha ormai staccato XBB.1.5, al 16,28%. In salita anche XBB.1.9.2 al 12,68%.
Mentre 5 regioni Oms su 6 riportano cali sia nel numero di casi che in quello dei morti, la regione africana è l’unica a segnalare un aumento dei morti Covid (+17%), anche se si parla di un livello relativamente basso di decessi. A livello delle varie regioni Oms il calo dei casi censiti è significativo nell’ultimo mese, e nel dettaglio la regione europea, per esempio, segna un -62% (per un totale di circa 149mila contagi riportati in 28 giorni). Quanto al numero dei morti, il calo nella Regione europea è del 64% (1.872). Fra i Paesi che riportano più decessi in 28 giorni viene citata anche l’Italia, terza dietro Brasile e Russia ma con dati in calo del 46% (317 morti). Quanto alle varianti, nell’ultima settimana monitorata, dal 12 al 18 giugno, a livello globale fra quelle d’interesse (Voi) risulta avere un trend in crescita – considerando un arco di 4 settimane – Arturo (che rappresenta il 21,2% del totale sequenze, stabile rispetto alla settimana precedente). La variante Kraken (XBB.1.5) è invece in costante diminuzione in termini di prevalenza, ed è stata sostituita da Arturo come variante dominante a livello globale. Nella settimana epidemiologica 24 (12-18 giugno), XBB.1.5 rappresentava infatti il 16,3% delle sequenze, in calo rispetto al 30,1% della settimana 20 (dal 15 al 21 maggio). Nello stesso periodo, Arturo è cresciuta dal 18 al 21,2%. Fra le altre varianti, le 6 sotto monitoraggio (Vum), risultano in crescita XBB.1.9.2, la seconda più rilevata (12.7% del totale sequenze) XBB (Gryphon) che è al 7,46%, e Acrux (XBB.2.3) che rappresenta il 4,2% del totale sequenze.
L’Agenzia europea del farmaco (Ema), inoltre, annuncia lo stop alla flessibilità sui farmaci adottata in pandemia per aiutare ad affrontare le sfide normative e di approvvigionamento legate alla crisi che era in corso con Covid. L’Ema spiega come l’ente regolatorio Ue, la Commissione europea e i direttori delle varie agenzie del farmaco nazionali stiano procedendo a eliminare gradualmente queste procedure. Un’operazione che segue la fine dell’emergenza sanitaria pubblica internazionale dichiarata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a maggio. Fra gli aspetti su cui si sta tornando alla normalità ci sono le ispezioni in loco sui siti della farmaceutica e impianti di produzione. Queste ispezioni, informa l’Ema, sono state riavviate dopo essere state rinviate o eseguite da remoto durante la pandemia. “Tuttavia, un numero considerevole di ispezioni rinviate deve ancora essere effettuato”. D’ora in poi, si legge nella nota Ema, “le flessibilità normative introdotte congiuntamente” da questi enti “durante la pandemia di Covid-19 non dovrebbero più essere concesse. Anche se per esempio per l’etichettatura solo in inglese sui vaccini Covid, l’applicazione delle flessibilità regolatorie sarà estesa fino alla fine del 2023, per garantire un’eliminazione graduale ed evitare eventuali difficoltà di fornitura o altre interruzioni dovute a un improvviso cambiamento dei requisiti applicabili. Dopo il 2023, dovrebbero essere seguiti i normali meccanismi”. Tornando alle ispezioni, “la validità dei certificati GMP e Gdp è stata attualmente prorogata fino alla fine del 2023 e il gruppo di lavoro degli ispettori pubblicherà nei prossimi mesi un aggiornamento sull’approccio per il 2024”. Le esperienze sull’applicazione di flessibilità regolatorie per Covid, annuncia infine l’agenzia, vengono raccolte dall’Executive Steering Group on Shortages and Safety of Medicinal Products. Si valuterà come le lezioni apprese in pandemia possano portare a migliori pratiche per affrontare la carenza di medicinali in caso di sfide sanitarie nuove ed emergenti in futuro.