Covid-19, togliere la mascherina al chiuso? I dubbi degli esperti

Covid-19, togliere la mascherina al chiuso? I dubbi degli esperti

28 Marzo 2022 0 Di La Redazione

È unanime il pare degli esperti: è ancora presto per eliminare la mascherina al chiuso. Dal 1° maggio, in Italia, non sarà più obbligatorio indossarla, ma, con l’aumento dei casi che si sta registrando nell’ultimo periodo, sulla decisione restano molti dubbi. Se per il consulente del ministero della Salute Walter Ricciardi le mascherine al chiuso andrebbero tenute «almeno fino a giugno», avvertendo che «se si tolgono a maggio, ci sarà una risalita il cui picco è prevedibile proprio tra giugno e luglio»; per il presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) Claudio Mastroianni, il dispositivo di protezione andrebbe tenuto «almeno fino all’estate». Secondo la Simit è un provvedimento «indispensabile», visto anche come la curva dei nuovi casi nelle ultime settimane stia risalendo, «mantenere molta prudenza, e quindi anche la mascherina, negli assembramenti all’aperto».
«Sino a quando la circolazione del virus rimarrà così elevata, ritengo personalmente una follia abolire l’obbligo di mascherina al chiuso», sono le parole del presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta. I «100mila casi al giorno con obbligo di mascherine al chiuso non sanciscono la loro inefficacia. Perché senza mascherina sarebbero almeno il doppio», sottolinea su Twitter Cartabellotta. «Per quelli che vogliono i dati. Se scrivo 200mila è perché la mascherina riduce di circa il 50% l’incidenza di Covid-19», precisa linkando uno studio pubblicato sul ‘British Medical Journal’ sull’efficacia delle misure anti-Covid come mascherine, distanziamento e igiene delle mani. I contagi Covid crescono ed è «ancora necessaria molta cautela, mantenendo le precauzioni che conosciamo tutti: distanziamento, igiene. Ma soprattutto le mascherine nei luoghi chiusi: dobbiamo pensarci 10 volte prima di togliere queste protezioni», spiega all’Adnkronos Salute Carlo Palermo, segretario generale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed. «Con l’allentamento delle misure anti-Covid troppo anticipato rispetto all’andamento epidemico – continua – si rischia di andare fuori controllo. Serve assoluta prudenza, soprattutto a tutela dei fragili e immunocompromessi per i quali il contagio rappresenta un grave problema». Palermo ribadisce che l’infezione da Sars-Cov-2 «non è una semplice influenza. Basti guardare ai tassi di mortalità che restano alti», conclude appellandosi ancora una volta all’uso corretto delle mascherine, «in treno, in aereo o al supermercato serve ancora proteggersi con mascherine Ffp2».
Dello stesso parere afferma il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore, «si riflettono sulle ospedalizzazioni gli effetti della risalita della curva dei contagi. L’aumento dei ricoverati Con Covid, pazienti in cura per altre patologie ma positivi al virus, è indice dell’intensa circolazione del virus nella popolazione. Occorre ancora prestare la massima attenzione soprattutto nei luoghi chiusi, indossare la mascherina e non confondere la fine dello stato di emergenza con la fine della pandemia». Ricciardi concorda in parte con il rimprovero mosso da Hans Kluge, direttore di Oms Europa, riguardo ad alcuni Paesi che hanno disposto aperture «in maniera brutale». «Condivido – dice – ma non per quanto riguarda l’Italia. Il nostro Paese non ha abolito le restrizioni con brutalità, lo sta facendo con gradualità. Inoltre, il Governo italiano ha già dichiarato che adeguerà le proprie decisioni legandole all’andamento del contagio. È un modo comunque responsabile di operare. Quella di Kluge è una critica che semmai condivido per Gran Bretagna, Austria o Francia». Riguardo agli altri Paesi, dal 15 marzo la Grecia ha aumentato la capacità degli autobus turistici dall’85% al 100%, mantenendo invariate le misure di protezione, dalla ventilazione naturale all’uso delle mascherine. In Francia l’uso della mascherina non è più obbligatorio da una settimana, tranne sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie. Tuttavia, i contagi sono di nuovo in aumento. In Spagna l’uso della mascherina è obbligatorio solo al chiuso o in caso di assembramenti. Anche in Malaysia e ad Abu Dhabi rimane in vigore l’uso della mascherina nei luoghi pubblici. In Inghilterra da settimane sono decadute tutte le restrizioni, comprese quella di indossare le mascherine. L’Austria, da metà di questa settimana, reintroduce l’obbligo delle mascherine Ffp2 al chiuso. Lo ha annunciato il ministro alla salute Johannes Rauch. In Germania domenica 20 marzo doveva essere il “Freedom day”, con un generale allentamento delle misure anti-Covid. Ma visti i numeri dei contagi, molti Land hanno già deciso di prolungare le misure attuali, sfruttando l’opportunità di un periodo transitorio di mantenimento delle regole fino al 2 aprile.

 

 

 

Fonte:DoctorNews33