COVID 19: il DPCM prolunga l’isolamento fino al 13 aprile

COVID 19: il DPCM prolunga l’isolamento fino al 13 aprile

5 Aprile 2020 0 Di Avv. Corrado Riggio

Nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha firmato il provvedimento che prolunga la proroga di tutti i divieti fino a metà mese.

 

Nel nuovo DPCM sono stati sostanzialmente confermati tutti i divieti in vigore fino al prossimo 3 aprile con l’aggiunta di un ulteriore divieto, legato agli allenamenti anche di tutti gli atleti professionisti, al fine di evitare che delle società sportive possano pretendere l’esecuzione di una prestazione sportiva anche nella forma di un allenamento. Si è ritenuto di dover specificare, in ogni caso, che gli atleti non è che non potranno più allenarsi, potendolo fare non in maniera collettiva bensì individualmente. Il Presidente del Consiglio ha, inoltre, ritenuto opportuno dover chiarire, viste anche le numerose polemiche che aveva generato, il significato della circolare del Ministero dell’Interno, leggendo la quale si intendeva che un genitore poteva passeggiare con il proprio figlio. Ebbene, Conte, ha dichiarato che con tale circolare, in alcun modo, è stata autorizzata la passeggiata con i bambini, volendo intendere, soltanto, che quando un genitore và a fare la spesa si può consentire anche l’accompagno di un bambino senza, però, che tale circostanza crei l’occasione di andare a spasso, con un contestuale allentamento delle misure restrittive.

Inoltre, nel corso della Conferenza stampa tenuta dal Presidente, lo stesso ha, altresì, ribadito di non essere, allo stato, in grado di dire se dal 14 aprile le misure restrittive verranno allentate. Questo lo si potrà decidere solo in prossimità dell’avvicinarsi di tale data dopo aver esaminato l’evoluzione dei contagi e dopo aver ascoltato il parere del Comitato tecnico scientifico. Sempre nel corso della conferenza stampa, Conte, ha detto che dall’attuale fase uno, si passerà alla fase due con un allentamento graduale delle restrizioni fino a passare, poi, alla successiva fase tre di uscita dall’emergenza, di ricostruzione e di rilancio.

Tali concetti sono stati, poi, ribaditi anche dal Ministro della Salute nella sua informativa al Senato. Sostanzialmente Speranza ha ribadito che le decisioni drastiche prese, iniziano a dare i primi risultati e il contagio rallenta, ma sarebbe un errore scambiare un primo risultato per una sconfitta del Covid-19″. Il Ministro ha, quindi, indicato un obiettivo: “Dobbiamo portare sotto il livello 1 il parametro R con zero, ovvero l’indice di contagio. Questo per evitare che il Sistema sanitario nazionale venga colpito da un ulteriore tsunami, ma la strada è ancora lunga” anche perchè in mancanza di un vaccino è tutto “molto difficile”.

Concludendo, il Ministro ha, anche, fatto riferimento alla necessità di “graduali misure” per evitare una ripresa esponenziale dei casi. La fase di condivisione con il virus – ha ribadito – andrà gestita con il Comitato tecnico scientifico, con prudenza e conservando le pratiche dei comportamenti responsabili. Dobbiamo programmare il domani e lo stiamo già facendo – ha concluso – ma non bisogna sbagliare i tempi.