Correlazione tra ambiente ed esseri viventi

Correlazione tra ambiente ed esseri viventi

29 Agosto 2019 0 Di Al. Ma.

Con la pubblicazione in Gazzetta, l’Istituto zooprofilattico di Portici è Centro di referenza nazionale per l’analisi e studio di correlazione tra ambiente, animale e uomo.

Antonio Limone Direttore Zooprofilattico Portici

Il decreto del 28 maggio scorso, istitutivo del Centro di riferimento di Portici, completa l’iter legislativo (GU Serie Generale numero 199 del 26-08-2019) e dà forza di legge al provvedimento presentato dal Ministro della salute.

“Considerato necessario implementare le attività di ricerca  e  di monitoraggio di determinati fenomeni di  inquinamento  attraverso la valutazione degli effetti sulla salute  animale e  sulle  produzioni agrozootecniche – si legge fra l’altro nelle motivazioni contenute nel dispositivo –  al fine di definire  azioni  di prevenzione  e  di elaborare strategie atte alla riduzione del rischio sanitario  dovuto all’esposizione ambientale in un’ottica One health” per cui è stata valutata l’opportunità e la necessità di “istituire  un Centro  di  referenza nazionale per  l’analisi e  studio  di correlazione  tra  ambiente, animale  e uomo,  per  conseguire risultati  armonizzati  su  base nazionale nel campo della realizzazione di modelli di  analisi e  di gestione dell’inquinamento ambientale in ambito agrozootecnico”.

Nasce da queste premesse la ratio per cui: “Presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno – sede di Portici – è istituito il Centro di referenza nazionale  per l’analisi e studio di correlazione tra ambiente, animale e uomo”.

Fra i compiti attribuiti allo Zooprofilattico di Portici la realizzazione di: “un sistema  strutturato  e permanente  di  referenti all’interno dei singoli istituti zooprofilattici sperimentali ai fini del coordinamento delle attività che saranno  poste  in essere  sul territorio nazionale;  fornire assistenza  tecnico-scientifica  al Ministero  della salute; curare l’organizzazione  di  corsi di  formazione,  nell’ambito delle proprie competenze, per il  personale  del Servizio  sanitario nazionale e per altri operatori di enti competenti; promuovere  e  svolgere attività  di  programmazione,   ricerca scientifica, risk-assessment,  di  sorveglianza e  analisi epidemiologica volte ad evidenziare le interazioni tra i contaminanti e le matrici alimentari di competenza ed a sviluppare delle strategie di intervento mirate;  mettere in atto  ogni  altra utile  attività  attinente alle proprie  competenze,  ivi compresa  la  collaborazione   con  altre amministrazioni, centri ed associazioni del settore”.