Commissario toscano? Un film già visto
19 Aprile 2019Lo dichiara il consigliere regionale Ermanno Russo, che aggiunge: “Mettere a capo della struttura commissariale un nuovo profilo tecnico, non aiuterà la nostra regione”.
“Un commissario toscano per la sanità campana. Ma non è un film già visto? Il governo Renzi fece la stessa scelta appena tre anni e mezzo fa nominando Polimeni e non mi pare che la Campania da allora abbia risolto i suoi problemi. Anzi”. Lo dichiara Ermanno Russo, vicepresidente del Consiglio regionale di Forza Italia e componente della Commissione Sanità della Campania, in merito alla nomina di un possibile nuovo commissario per il piano di rientro sanitario, prevista nella seduta di Consiglio dei Ministri di ieri.
“È un film già visto. La ministra Grillo si sta spostando di qualche chilometro rispetto alla nomina di Polimeni, da Lucca ad Arezzo, ma la sostanza non cambierà. Si vuole svuotare il mare con un secchiello”, evidenzia l’esponente azzurro.
“Probabilmente, la ministra non sa proprio da dove cominciare. La sua esigua esperienza parlamentare e di governo le impedisce di avere una visione ampia del problema. Mettere a capo della struttura commissariale un nuovo profilo tecnico, sicuramente performante e preparato dal punto di vista burocratico ma lontano dai problemi della sanità campana, non aiuterà la nostra regione. Dispiace che il governo Conte marchi una continuità tanto netta, nella gestione e nelle soluzioni, con quello di Matteo Renzi. Altro che cambiamento”, rincara Russo.
“La programmazione sanitaria deve tornare nella sua sede naturale: il Consiglio regionale. Più ci allontaniamo da questa soluzione e più complichiamo la vita ai campani. La sanità resti fuori dall’agone politico, una nomina così delicata in piena campagna elettorale per le Europee non ha senso, sa di propaganda. La Regione ha tutti gli strumenti per decidere in autonomia delle sue politiche in materia di sanità. In consiglio siedono 51 consiglieri in grado di rappresentare le istanze dei territori e di collaborare tutti insieme, si spera anche con il contributo dei Cinque Stelle, sempre più affetti dalla sindrome della primogenitura, per rispondere alla domanda di salute che proviene dai nostri concittadini”.