CittadinanzAttiva: Campania lumaca sulle erogazioni  sanitarie

CittadinanzAttiva: Campania lumaca sulle erogazioni sanitarie

9 Maggio 2022 0 Di Lorenzo Latella

Liste di attesa, carenze nell’assistenza territoriale e nella prevenzione i principali focus delle segnalazioni dei cittadini nel post-pandemia.

 

Anche in Campania, come avviene in molte regioni italiane, i tempi per ottenere una prestazione sanitaria si dilatano a dismisura. E così, a rinunciare alle cure nel corso del 2021 è stato più di un cittadino su dieci. Screening oncologici in ritardo in oltre la metà dei territori regionali e coperture in calo per i vaccini ordinari.

È il lascito della pandemia, una emergenza che ancora non abbiamo superato, come mostra il “Rapporto civico sulla salute, presentato da Cittadinanzattiva.

Le liste d’attesa, già “tallone di Achille” del Sistema Sanitario Nazionale in tempi ordinari, durante l’emergenza hanno rappresentato la principale criticità per i cittadini, in particolare per i più fragili, che di fatto non sono riusciti più ad accedere alle prestazioni.

Con la sospensione durante l’emergenza delle cure cosiddette non essenziali e non “salva vita”, si sono allungati poi a dismisura i tempi di attesa massimi di alcune prestazioni.

 

Prestazioni Tempi massimi in gg (2021)
Esami diagnostici
Mammografia 720
Ecografia 375
Tac 365
Risonanza Magnetica 180
Colonscopia 100
Esofagogastroduodenoscopia 90
Visite specialistiche
Visita diabetologica 362
Visita dermatologica 300
Visita endocrinologica 300
Visita reumatologica 300
Visita oculistica 270
Visita cardiologica 48
Visita ginecologica 109
Visita urologica 82
Visita oncologica 64
Odontoiatria per non collaboranti  270
Interventi chirurgici
Intervento Cardiologico 365
Intervento Ortopedico 360
Intervento Oncologico 180
Intervento Ernia 270

Fonte: Rapporto civico sulla salute 2022 – Cittadinanzattiva

 

Una situazione ancora più complessa si registra in regione Campania dove a causa di una ristrutturazione amministrativa che non tiene conto di una seria analisi sui fabbisogni prestazionali (la regione Campania continua a calcolare il fabbisogno sulle prestazioni storicamente erogate e non sulle prestazioni prescritte) per cui la possibilità di accesso da parte dei cittadini alle prestazioni specialistiche è fortemente compromessa.

Cittadinanzattiva Campania sta ricevendo, ormai da mesi, centinaia di segnalazioni da parte di cittadini, per la maggior parte pazienti cronici, impossibilitati ad accedere per tempo alle prestazioni e costretti a rimandare gli appuntamenti di controllo previsti per la loro patologia.

 

È sicuramente necessario un cambio di passo dal punto di vista politico e amministrativo della Regione Campania rispetto all’accesso ai servizi specialistici ambulatoriali.

L’offerta pubblica, pur rappresentando il 55% dei punti di accesso, riesce a svolgere solo il 20% delle prestazioni a pieno regime. È necessaria una rimodulazione dei volumi di recepimento della domanda di specialistica ambulatoriale da parte del sistema pubblico e una rivisitazione del fabbisogno di prestazioni generale della Regione Campania, ancora oggi calcolato sullo storico erogato e non sullo storico prescritto non tenendo in conto, quindi, la quota di rinuncia alle cure e, soprattutto, la quota di Out of Pocket, ovvero il costo individuale per la salute di ogni cittadino della Regione Campania. Questo dato è particolarmente allarmante se comparato al fatto che il reddito medio pro capite per la Campania e tra i più bassi d’Italia e, pertanto, la spesa sanitaria individuale incide fortemente sulla qualità della vita di intere famiglie.

Quella delle liste d’attesa è oggi la vera priorità che limita fortemente le possibilità di cura dei campani e genera danni di salute difficilmente calcolabili nel breve periodo ma che costituiranno un costo sociale ed economico notevole tra pochi anni e comprometteranno la tenuta stessa del sistema

Secondo le analisi di Corte dei Conti e Agenas-Sant’Anna di Pisa, per quel che riguarda la specialistica ambulatoriale si è assistito a una riduzione complessiva fra 2019 e 2020 di oltre 144,5 milioni di prestazioni per un valore di 2,1 miliardi; il volume dei ricoveri totali erogati (ordinari e in DH) nelle strutture pubbliche o private si è ridotto di circa 1.775.000 prestazioni (– 21%14,4% di quelli urgenti e – 26% degli ordinari). Le variazioni più marcate riguardano Calabria con un – 30,6%, Puglia con – 28,1%, Basilicata con – 27,1%, Campania – 25%.

 

 

*Segretario Campania CittadinanzaAttiva