Cgil: “Urge piano straordinario emergenza medici”

Cgil: “Urge piano straordinario emergenza medici”

18 Settembre 2019 0 Di Alessandro Magliulo

Il segretario nazionale della Funzione pubblica medici e dirigenti del Sistema sanitario, Andrea Filippi, lancia un appello a Speranza per affrontare il problema della carenza di specialisti.

Mancano medici in tutto il territorio nazionale ed il grave deficit di medici specializzati, segnatamente nel segmento dell’emergenza-urgenza, rischia di compromettere l’intera organizzazione deputata a tutelare il bene primario della salute. Un problema grave che diventa gravissimo nelle regioni, come la Campania, costrette al blocco delle assunzioni per circa un decennio perché sottoposte a piani di rientro.

“Il ministro della Salute Roberto Speranza convochi subito i sindacati – chiede Filippi –  perché i pronto soccorso stanno chiudendo per cui è necessario un tavolo urgente con un calendario predefinito e costituto da ministeri e organizzazioni sindacali, un tavolo che sia snello e rapido tra gli attori realmente titolari del confronto”.

Il sindacalista parla di una “questione inderogabile” e, senza mezzi termini, di “colpevoli ritardi” per cui si avverte forte l’esigenza di “un piano nazionale straordinario” perché “è grave e paradossale: la carenza di medici specialisti che si registra ormai in tutte le aziende sanitarie del territorio, causata dall’indecente programmazione messa in campo da tutti i governi che si sono succeduti in questi 20 anni, sta costringendo le Regioni a mettere in campo le soluzione più disparate”.

“Soluzioni – continua il segretario di categoria della Cgil – che presentano inevitabili criticità, spesso anche pericolose in termini contrattuali e formativi, con gravi ricadute sulla qualità delle prestazioni”. Una situazione “non nuova e noi non possiamo far finta di non vedere che, da anni, nei pronto soccorso lavorano medici non specialisti e spesso con contratti libero professionali o peggio a gettone”.

Aumentare i contratti di specializzazione e riorganizzare la medicina territoriale per ridurre gli accessi impropri ai pronto soccorso. Questa la ricetta di Andrea Filippi per affrontare seriamente il problema che necessita di interventi non più rinviabili.