Cgil-Fp Salerno, prosegue il ciclo di assemblee sindacali con i lavoratori dell’Asl

Cgil-Fp Salerno, prosegue il ciclo di assemblee sindacali con i lavoratori dell’Asl

5 Aprile 2024 Off Di La Redazione

Con le tappe di ieri, nei presidi ospedalieri di Battipaglia e Eboli, la Fp Cgil Salerno prosegue il ciclo di assemblee sindacali con i lavoratori dell’Asl Salerno per elaborare in maniera condivisa le osservazioni alla proposta di Atto aziendale da presentare alla Direzione strategica dell’Asl Salerno entro l’8 aprile, sulle quali chiederemo la convergenza alla cittadinanza, ai rappresentanti territoriali e alla Regione Campania. Lo dichiarano in una nota Domenico Vrenna, responsabile Sanità Area Sud Salerno, Massimiliano Voza, coordinatore medici Asl Fp Cgil Fp Salerno e Antonio Capezzuto, segretario generale Cgil Fp Salerno. Nello specifico, il presidio ospedaliero di Battipaglia, rispetto al precedente atto aziendale, vede un incremento della previsione dei posti letto (da 138 a 142) che insieme a Eboli faanno 304 posti letto: pochi per un DEA di aera vasta come quella del Sele. Nell’area vasta del Sele non si è recuperato il deficit di posti letto provinciale ( per raggiungere lo standard nazionale previsto e che potrebbe garantire anche per il futuro remoto il mantenimento del PO di Eboli come ospedale per acuti. D’altronde, noi viglieremo sui tempi di realizzazione del nuovo ospedale da 304 posti letto a Battipaglia. Sul presidio ospedaliero di Eboli, sono state accolte le prime proposte della Fp Cgil come avevamo chiesto, si ratifica hub di riferimento la Cardiologia, con la conferma di Elettrofisiologia (che abbiamo fortemente difeso) ed Emodinamica che sono eccellenze di livello nazionale; si potenziano Nefrologia, eccellenza nazionale, con ulteriori 6 posti letto e l’istituzionalizzazione di 2 Unità Operative Semplici (Dialisi e Immunopatologia), mentre Pneumologia acquisisce posti letto e l’AFO Medica acquisisce posti ad alta intensità. D’altra parte, invece, al netto della perdita della “previsione” di posti letto (dai 166 a 152) e della perdita di due posti in Malattie Infettive (la cui criticità più importante è data dalla mancata menzione dell’attività della “camera a pressione negativa”, necessaria per la tubercolsi, specie per l’alta prevalenza di migranti tra i braccianti agricoli, peraltro, attualmente rotta), il presidio ospedaliero di Eboli subisce la perdite complessiva delle Unità Operative di Geriatria e Endocrinologia, e la “declassificazione” di alcune Unità Operative a Unità Operative Semplici come il Pronto Soccorso (sebbene acquisisca l’OBI, Osservazione Breve Intensiva, e conti, da solo, un numero di accessi annui sufficiente per giustificarne l’esistenza, anche da solo, per l’intero DEA), Laboratorio (nonostante il fatto che nel DEA il volume di prestazioni non sia secondo a nessuno, e che sia il riferimento assoluto per Autoimmunità, Citofluorometria, Microbiologia e Virologia nella Biologia molecolare), e Ortopedia, la quale uscirà dalla rete dell’emergenza traumatologica con conseguente necessità di trasferimento dei pazienti con trauma a Battipaglia. Operazione che se, da un lato, viene presentata nella direzione dell’integrazione funzionale del DEA, dall’altro, non fa il paio con la Rianimazione che non si capisce perché viene “sollevata” sia da Battipaglia che da Eboli, che attualmente è l’unica ad essere sede di primariato, rendendola “eterea” elasciandola, quindi, solo come servizio con posti letto. Quindi, presidieremo i processi affinché ciò non significhi la possibilità di non poter garantire agevolmente un’attività di supporto come la Rianimazione con eventuali risvolti negativi per le attività complesse delle Unità Operative Chirurgiche e della stessa Cardiologia. Così come viglieremo sia sulle reclutamento del personale che sui tempi di realizzazione delle opere di manutenzione straordinaria previste. Ulteriore punto dolente, infine, è la mancata previsione di un Hub per lo stroke nel DEA e per le emergenze gastro-eneterologiche – peraltro, né nel DEA né nell’ASL, come pure la mancata menzione delle attività di chirurgia maxillo facciale, anche ad indirizzo traumatologico ed oncologico, nella UO di Otorino Laringoiatria chequalificano da anni eccellentemente il reparto.