Cgil-Fp, l’attività libero professionale rompe il patto etico in sanità

Cgil-Fp, l’attività libero professionale rompe il patto etico in sanità

6 Giugno 2023 Off Di La Redazione

I guasti della sanità. L’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) dei medici che lavorano negli ospedali “è un cardine importante del complesso e subdolo processo di privatizzazione della sanità pubblica ed è percepita dal cittadino come la forma più odiosa e discriminante, perché spesso ricorrere alla libera professione non è una libera scelta del cittadino, ma una scelta condizionata e quasi obbligata”.

Lo afferma la Cgil Funzione Pubblica della Campania e dell’area metropolitana di Napoli in una nota diramata dal segretario generale Alfredo Garzi, dal segretario della sanità pubblica Antimo Morlando e dal segretario dirigenza medica e sanitaria Giosué Di Maro.

Per la Cgil l’Alpi costituisce “un problema culturale e deontologico – si legge nella nota – perché ha spezzato il patto etico tra medici e servizio sanitario nazionale (SSN), tra medici e cittadini. Fuori da quel patto tutto è merce, tutto è prestazione con la trasformazione del cittadino in un consumatore. Il privato vende merci e assicura prestazione ai clienti, lo Stato tutela i diritti ai cittadini, il SSN equo e universale garantisce la esigibilità del diritto costituzionale alla salute. Anche per queste considerazioni la CGIL ha promosso la “Vertenza Salute” e per queste ragioni il 24 giugno saremo in piazza a Roma per una grande manifestazione nazionale in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, istituito con la legge 833/78″.
    L’iniziativa nasce dalla circolare della Regione Campania del 10 maggio trasmessa per la tutela della Salute ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie, Ospedaliere, Universitarie e del Pascale e che interviene sul delicato rapporto tra attività istituzionale e ALPI, tra attività pubblica e privata nella erogazione delle prestazioni rese ai cittadini. La Regione, a seguito dell’analisi dei dati relativi alle attività del 2022, evidenzia una preoccupante criticità tra le prestazioni erogate in regime istituzionale e quelle in ALPI per alcune prestazioni-sentinella previste dal Piano Nazionale del Governo sulle liste di attesa e sui volumi di attività. La Campania, ricorda la Cgil, sollecita i direttori generali a controllare i volumi di attività e i tempi di attesa e, qualora accertino il superamento del rapporto tra volumi di attività istituzionale e ALPI o squilibri tra i tempi massimi di attesa delle liste in attività istituzionale e quelle in intramoenia, ad intervenire ricorrendo alla sospensione temporanea dell’attività libero professionale.