Carenza medici, per i Pronto soccorso rischio collasso estivo per ferie

Carenza medici, per i Pronto soccorso rischio collasso estivo per ferie

22 Giugno 2022 0 Di La Redazione

Pronti soccorso in crisi in tutta Italia per carenza di personale. E con le ferie estive -a parte il fatto che diventa sempre più difficile goderne – il servizio può spopolarsi ed andare in tilt. Mentre gli accessi, complice la stagione turistica, aumentano. L’allarme arriva dal congresso Anaao Toscana che ha sancito l’avvicendamento al vertice della sezione regionale del sindacato: Gerardo Anastasio (Pisa) succede a Flavio Civitelli(Nottola, Siena). Inaugurando l’incontro, il presidente dell’Ordine di Firenze Pietro Dattolo ha osservato come in Toscanasolo nel 2021 abbia lasciato volontariamente il posto di lavoro nel servizio pubblico un 3% dei medici confermando il trend nazionale ed un problema nelle condizioni di lavoro. «Ebbene, nei pronti soccorso dell’Asl Toscana Sud-Est -denuncia Francesco Carbone, segretario Anaao aziendale – i medici previsti come personale minimo necessario nel 2018 avrebbero dovuto essere 184, ma nella realtà erano disponibili solo in 146. Attualmente, nel 2022, sono scesi a 95. Il tasso di abbandono è del 10% medio annuo, e si fa flebile la possibilità di coprire i vuoti a breve. Ma non è tutto. D’estate, se da una parte c’è l’esigenza sacrosanta di ferie per il personale, le coste della Toscana e molte aree interne dell’Area vasta Arezzo-Siena-Grosseto come Montepulciano e Val d’Orcia si popolano di turisti e cresce inevitabile la pressione sulle strutture sanitarie. I primi ad andare in sofferenza sono i servizi dell’emergenza urgenza. Anche se il problema non è solo toscano, ma nazionale, originato dalla fuga dei professionisti e dalla crisi di nuove vocazioni, nonché dallo stipendio che nella nostra Regione è più basso della media italiana malgrado i servizi offerti siano tra i migliori nel panorama nazionale».
«Già un anno fa -continua Carbone- in questa stagione si era manifestata nei PS la necessità di attivare la partecipazione di medici di specialità equipollenti (medicina interna, cardiologia) e in qualche caso di accordi con i medici del 118 per coprire i turni mancanti. Ma, in una situazione di carenza come l’attuale, aggravata rispetto allo scorso anno, l’utilizzo di un quadro organizzativo simile a quello del 2021 potrebbe creare problemi. Infatti, anche gli altri reparti ospedalieri sono in sofferenza per mancanza di personale, in particolare le specialità di area medica, i cui effettivi sono impossibilitati a correre in aiuto dei colleghi del Pronto Soccorso». Per capire la situazione basta un dato su tutti: la Regione afferma di avere assunto circa 500 professionisti a seguito della pandemia, «ma i giorni di ferie non godute sono continuati ad aumentare allo stesso ritmo del passato», dice Carbone. «Al 31 dicembre 2021 all’ospedale di Nottola (Montepulciano) il numero di ferie non godute dei colleghi ammontava a 18 anni complessivi. Ora molti ospedali della nostra area sono di nuovo in sofferenza e gli altri reparti sono già in carenza di personale». Il problema -è emerso al congresso Anaao Toscana – è regionale, nazionale ed anche oltreconfine.
L’Anaao con l’Intersindacale segnala da anni che si tratta di un problema strutturale da affrontare con coraggio innovativo. «Nell’incontrarci, come ha promesso farà, la direzione aziendale potrà partire dall’accordo sottoscritto la scorsa estate che prevedeva innanzi tutto l’adesione volontaria dei professionisti tra i quali individuare quelli da inviare con ordine di servizio per la copertura assicurativa, svolgimento delle ore eccedenti nel proprio reparto in attività aggiuntiva, orario di passaggio delle consegne in attività aggiuntiva. A fianco di questi punti che il sindacato dà per acquisiti ed irrinunciabili, faremo valere le nostre richieste che mirano a garantire qualità del lavoro, minimizzando disagio e rischi sia in conseguenza del superlavoro sia in termini di perdita di servizi essenziali, nell’auspicio che l’Azienda assuma modelli organizzativi più strutturali, che evitino il ricorso ai soliti schemi emergenziali. Ricordiamo che la produttività aggiuntiva, ore in più pagate a personale inserito oltre l’orario di lavoro istituzionale, è su base volontaria ed è quindi strumento di per sé inappropriato per programmare a medio-lungo periodo. In ogni caso -conclude Carbone- la sicurezza sul posto di lavoro va garantita ed il disagio va ricompensato. Tutto questo in un quadro di fuga dei professionisti dal SSN, tra colleghi che si pensionano, altri che si licenziano e vanno a lavorare nel privato dove trovano opportunità più favorevoli, e i giovani che sempre più spesso, finita la specialità, valutano la scelta tra il privato e l’estero».

 

 

 

 

Fonte: http://www.doctor33.it/politica-e-sanita/carenza-medici-per-i-pronto-soccorso-rischio-collasso-estivo-per-ferie-le-proposte-per-coprire-i-turni-mancanti/?xrtd=XTVXLYTAARTCPCPYLCXAXCL