Cardarelli, la medicina di genere

Cardarelli, la medicina di genere

30 Novembre 2019 0 Di La Redazione

Esiste un Piano per l’applicazione e la diffusione della   di genere”, previsto dall’articolo 3 della legge numero 3 del 2018.

 

Camini bianchi “a scuola” di medicina di genere. È la realtà del Cardarelli di Napoli, che ha scelto di dare vita ad un percorso di formazione post-base inserendo nel Piano Formativo aziendale un corso politematico proprio sulla Medicina di Genere. Ma non è tutto, la convinzione della Direzione Generale che la formazione di base sia il primo passo verso un reale cambiamento ha portato l’Azienda Cardarelli (che è Polo Didattico Universitario) a chiedere e ottenere – unico esempio in tutta la Campania – l’inserimento di un’Attività didattica elettiva completamente dedicata alla specialità all’interno del corso di laurea in Infermieristica diretto da Gesualda La Porta.

È bene ricordare che quando si parla di medicina di genere si fa riferimento ad un approccio innovativo alle diseguaglianze di salute che consente un percorso fondato sul principio di equità delle cure per la donna e per l’uomo, così come sottolineato nel decreto approvato il 13 giugno 2019 “Piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere”, previsto dall’articolo 3 della legge numero 3 del 2018. Parte da qui la scelta del Cardarelli di mettere in atto una serie di iniziative con l’obiettivo di rendere consapevoli gli operatori sanitari di quanto il genere e il sesso influiscano sulla salute, sulla progressione, la prognosi e la risposta alla terapia di moltissime malattie.

«Siamo fermamente convinti – dice il direttore generale Giuseppe Longo – che questa sia la strada da percorrere. Ecco perché stiamo per istituire un gruppo di coordinamento della Medicina di Genere, con esperti di questo settore, così da definire gli obiettivi generali da trasmettere a tutti i Direttori di Dipartimento e redigere relazioni annuali sui risultati ottenuti. La Medicina di Genere è uno strumento strategico di equità e appropriatezza delle cure».