Cani, “amore” ed avvocati

Cani, “amore” ed avvocati

4 Ottobre 2019 0 Di Gaetano Milone

Una lotta di oltre dieci anni fra una donna che teneva in casa ben 23 cani, le associazioni animaliste che alla fine l’hanno spuntata, ottenendo la liberazione dei “reclusi”.

Una vicenda kafkiana con tutti gli ingredienti per tirarne fuori un film dell’horror, senza scomodare Alfred Hitchcock né tantomeno il regista Dario Argento.

 Eppure gli ingredienti ci sono tutti: un’anziana donna che vive in due grandi appartamenti in compagnia di oltre venti cani di razze e sesso diverso, le accuse di conservarne mummificati i resti di quelli morti, l’abbaiare continuo che disturba il vicinato, il bravo avvocato che la difende, il servizio veterinario che controlla lo stato di salute dei singoli cani, i salvatori della patria provenienti dalla lontana Sicilia e dalla Capitale.

 Il tutto accade ai giorni nostri in una bellissima cittadina alla porte di Sorrento, a Sant’Agnello, al Viale dei Pini, proprio difronte alla sede del distretto 59 dell’Asl Na 3 Sud.

Nei giorni scorsi, per la precisione sabato 21, dopo le ennesime, vibrate proteste dei vicini e degli animalisti della zona (l’inizio della vicenda risale ad oltre dieci anni fa), c’è stata una mobilitazione generale con blocchi stradali e pericolosi assembramenti di cittadini sotto l’abitazione della anziana maestra per ridare libertà ai cani.

A fare da apripista al numerosissimo corteo – controllato da un servizio d’ordine formato oltre che dai poliziotti, da carabinieri e polizia urbana, gestito con professionalità dalla dirigente del Commissariato di Sorrento, Donatella Grassi – Stefano Fuccelli ed Enrico Rizzi, rispettivamente presidente del Partito Animalista Europeo e capo della Segreteria Nazionale del Partito Ambientalista Europeo. Nella sede del Comune, grazie alla mediazione del sindaco di Sant’Agnello, Piergiorgio Sagristani, e alla disposizione della magistratura – dopo le vibrate proteste dei rappresentanti nazionali del Partito Animalista, che richiedevano la liberazione degli animali – si decideva di procedere al sequestro delle bestiole (ben 23 i cani rinvenuti dai veterinari dell’Asl Na 3 Sud) ed al trasferimento in un rifugio di Nola.

Un poliziotto durante la perquisizione della casa è stato investito da vapori di sostanze irritanti agli occhi per cui è stato costretto alle cure che gli sono state prestate dai sanitari presenti a bordo di un’ambulanza ferma sul posto della protesta.

Nella giornata di mercoledì 2 ottobre, un nuovo allarme, rilevatosi falso, segnalava ai rappresentanti nazionali degli ambientalisti, la presenza di altri animali a casa dell’anziana maestra.  Stesso copione, Rizzi e Fucceli si precipitano da Roma a Sant’Agnello, dove trovano schierati Polizia e Carabinieri: solito battibecco con le forze dell’ordine e dopo le assicurazioni dei veterinari sull’inesistenza di altri cani nella casa di viale dei Pini, rientro nella capitale. A far comunque chiarezza sulla vicenda che, comunque, rende evidente la mancanza di interventi precedenti da parte delle varie istituzioni, la dottoressa Fiorella Pandolfi, responsabile del Servizio Veterinari dell’Asl Na 3 Sud. “Già dal lontano 2008 – spiega la dottoressa Pandolfi –  abbiamo monitorato la presenza di cani nell’abitazione della signora, al Viale dei Pini, ed in un giardino di sua proprietà poco distante dall’abitazione. I cani una quarantina in tutto sono tutti dotati di microchip e tenuti con cura. Purtroppo – ha aggiunto la veterinaria – la promiscuità ed il numero enorme degli animali, tenuti nell’appartamento (23) generano problemi di ogni genere fino a far scaturire anche situazioni di ggressività fra gli animali: capobranco, femmine in estro. Attualmente i cani sono ricoverati in un rifugio di Nola – ha concluso la dottoressa Pandolfi – sotto sequestro ed in attesa di ulteriori decisioni delle autorità competenti”. Intanto si spera che qualcuno abbia a cuore anche le sorti dell’anziana maestra dopo le giustissime prese di posizione a favore dei nostri amici a quattro zampe.