Campania, corsi e ricorsi: la sanità gestita dai Carabinieri

Campania, corsi e ricorsi: la sanità gestita dai Carabinieri

26 Settembre 2023 Off Di Antonio Magliulo

Michele Valentino Chiara

Dai lanciafiamme ai carabinieri. De Luca le prova tutte per disincagliare il servizio sanitario regionale da quell’ultimo posto in classifica dal quale peraltro, sino ad oggi,  ci aveva separati solo la “generosa” Regione Calabria che, incredibile ma vero, sul fronte dei Livelli essenziali di assistenza – là dove si misura efficacia ed efficienza dei sistemi sanitari – era riuscita in passato a fare peggio persino della Campania.

Altri tempi. Oggi, in “beata” solitudine, la sanità targata De Luca (il governatore ha  tenuto per sé la delega di assessore al ramo ndr.) resta inchiodato all’ultimo posto.

Maurizio Bortoletti

E così il governatore nel tentativo di mettere ordine, con decreto presidenziale numero 83 del 2023, ha  conferito al Capitano dei carabinieri Michele Valentino Chiara l’incarico di responsabile Tutela della salute e Coordinamento del Sistema Sanitario regionale e delle Politiche socio-sanitarie del Gabinetto del Presidente.

L’idea di avvalersi di uomini della Benemerita non è nuova. L’ebbe a suo tempo  – correva l’anno  del Signore 2012 – l’allora presidente della Giunta regionale della Campania, Stefano Caldoro, che nominò  due superufficiali dei Carabinieri  ai vertici dell’Asl di Salerno e dell’Azienda sanitaria locale Napoli 1 Centro: rispettivamente, il colonnello Maurizio Bortoletti ed il generale Maurizio Scoppa.

Bortoletti (nel 2022, dopo un lungo silenzio  è balzato  di nuovo alla ribalta delle cronache sanitarie perché  in predicato di ricoprire l’incarico  di sub-commissario alla sanità della Regione Calabria  anche se poi non se ne è fatto nulla ) amava molto l’Arma di provenienza tant’è, ricordano negli uffici dell’Asl, che continuava a farsi chiamare Colonnello anche mentre ricopriva l’incarico di Commissario nell’Azienda salernitana. Al suo attivo il raggiungimento del pareggio di bilancio nella gestione dell’Asl. Un pareggio-sostennero all’epoca parti sociali ed operatori della Sanità-conseguito con tagli lineari e valendosi del blocco del tourn-over che comportò una drastica riduzione del personale, con conseguente contrazione dei servizi e della risposta assistenziale. Tutto questo, denunciavano i sindacati, sempre a danno della persona malata.

Non ebbe grande fortuna neanche la gestione Scoppa alla Napoli 1 che, tra l’altro, viene ricordato per il  tentativo di cacciare le famiglie che, al Frullone, occupavano indebitamente locali di proprietà dell’Azienda Sanitaria Metropolitana.

Scoppa

Al di là delle economie raggiunte dal generale (vedi poco sopra, per analogia, la vicenda Bortoletti)  resta memorabile il suo incrociar di lame con gli uomini di punta di “Striscia la notizia”: prima con Luca Abete che finì con lo sbattere con il cranio a terra per la spinta di un vigilante che tentò di smorzarne la foga con la quale Abete tentava di rompere il cordone steso intorno a Scoppa che aveva rifiutato la richiesta di un’intervista. Con Abete in “infermeria” la palla passò a Max Laudadio che scovò il domicilio del Generale-Commissario, dando vita a un esaltante saliscendi dell’ascensore con il quale Scoppa tentava si evitare l’incontro. Un episodio degno delle migliore gags.

Ora chi scrive non intende gufare sull’attività gestionale di controllo del neonominato Capitano. Solo una considerazione. Allora come oggi, in molti si chiedevano e si chiedono: ma i Carabinieri che competenza specifica hanno nella gestione delicatissima della Sanità? A meno di dover pensare che De Luca è convinto che i fenomeni di corruttela sono tali, tanti e diffusi da rendere necessario il ricorso all’Arma.

Se così fosse ci permettiamo di chiosare che un Capitano non basta, occorrerà un intero battaglione in assetto di guerra.