Caldo estremo, l’ondata non si placa in Europa

Caldo estremo, l’ondata non si placa in Europa

21 Luglio 2023 Off Di La Redazione

L’Europa si trova sotto un’enorme ondata di calore mai vista e l’Organizzazione Mondiale Meteorologica (OMM) avverte che il periodo di caldo estremo potrebbe durare ancora molte settimane superando i 40 gradi centigradi in molte località, con i picchi più alti previsti in Italia e Spagna dove i meteorologi prevedono che le temperature potrebbero toccare i 40 gradi in diverse città, superando i 42-43 gradi nel Lazio, in particolare a Roma.
Il centro di coordinamento dell’emergenza dell’Unione Europea, inoltre, ha emesso allerte rosse per le alte temperature in gran parte dell’Italia, del nordest della Spagna, della Croazia, della Serbia, del sud della Bosnia ed Erzegovina e del Montenegro. Il ministero della salute italiano ha emesso allerte meteorologiche per 20 delle 27 principali città del Paese. In Spagna, la regione nordorientale della Catalogna e l’isola di Maiorca sono state poste in allerta per temperature superiori a 40 gradi Celsius. Il servizio meteorologico catalano ha registrato una temperatura di 45 gradi Celsius al lago Boadella vicino al villaggio di Darnius, la temperatura più alta mai registrata nella regione.
In questo scenario la Sardegna sarà la regione europea più calda con temperature previste che arriveranno a toccare i 47.7°C, avvicinandosi pericolosamente al record di 48.8° registrati l’anno scorso in Sicilia.
Le temperature minime notturne dovrebbero raggiungere nuovi record, non scendendo in molti casi al di sotto dei 25°, aumentando così il rischio di attacchi cardiaci e decessi, soprattutto per le popolazioni vulnerabili, come persone con patologie gravi e anziani. Solo l’anno scorso, si stima che circa 61.000 persone siano morte a causa delle ondate di calore solo in Europa e un aumento del rischio di decessi a causa delle condizioni meteorologiche estreme sta colpendo anche Asia e Stati Uniti.
Il servizio Copernicus sul cambiamento climatico dell’Unione Europea sostiene che nel 2022 e il 2021 si sono registrate le estati più calde mai registrate sul continente. Ma non solo, il caldo attanaglia tutto il globo: fra il 3 e il 9 luglio si è registrata la settimana più calda di sempre, con una temperatura media registrata su tutto il mondo di 17,24°C, superiore di mezzo grado rispetto alla media 1991-2020.
Questo sta portando ad eventi climatici sempre più estremi con temperature che hanno raggiunto i 53 gradi nella Valle della Morte in California e i 52° nel nordovest della Cina; incendi di portata mai vista in Svizzera e Grecia, una stagione dei tifoni iniziata in anticipo e devastanti alluvioni in India e Corea del Sud.
L’ondata di caldo in Europa potrebbe anche spingere anche ad un cambiamento duraturo nelle abitudini turistiche, con sempre più persone che scelgono destinazioni più fresche o che viaggiano in primavera o autunno, come prevedono sempre più tour-operator.
Gli scienziati hanno da tempo messo in guardia sul cambiamento climatico, causato principalmente dalle emissioni di gas serra derivanti dalla combustione dei combustibili fossili, che renderà le ondate di calore più frequenti, intense e letali. I governi, quindi, dovrebbero adottare misure drastiche per ridurre le emissioni.
Questi eventi hanno dato una nuova urgenza ai colloqui di questa settimana tra Stati Uniti e Cina, le due nazioni che emettono la maggioranza dei gas serra. Il rappresentante statunitense per il clima, John Kerry, ha incontrato funzionari cinesi a Pechino e ha espresso la speranza che la cooperazione sul clima possa ridefinire i rapporti turbolenti tra le due potenze. Il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato l’impegno di Pechino per la neutralità carbonica e la riduzione delle emissioni di gas serra, spiegando però come questo dipenda anche dal resto contesto internazionale.