Botta e risposta, aspra, fra Manager Asl Na1 e Sindacato

Botta e risposta, aspra, fra Manager Asl Na1 e Sindacato

23 Gennaio 2019 0 Di La Redazione

Scontro in sanità. Alla lettera dura di Mario Forlenza, direttore generale dell’Azienda sanitaria metropolitana, hanno risposto in maniera ancora più dura le Organizzazioni sindacali.

 

A seguire il documento di Mario Forlenza e, quindi, la risposta delle principali sigle sindacali.

In riferimento alle posizioni di alcune organizzazioni sindacali del personale di comparto dell’ASL NA 1 che accusano la direzione generale “… di non dare risposte ai cittadini, lavoratori e alle loro rappresentanze sindacali “,  che minacciano lo sciopero, si ritiene chiarire che le argomentazioni a sostegno dello sciopero  non giustificano lo stesso. Anche l’assenza ingiustificata dell’Azienda all’incontro convocato in prefettura è stata utilizzata a pretesto per amplificare il preannunciato sciopero. Ma sciopero contro chi e contro cosa?  I cittadini I lavoratori dell’ASL Na 1 devono sapere che tutte le OO.SS.  sono state più volte convocate dalla direzione strategica aziendale, sia per innumerevoli problematiche relative all’organizzazione sanitaria, sia per avviare le trattative per la stipulazione del contratto interrogativo Aziendale (l’ultima il giorno venerdì 11/1 u.s)  inutile dire che tali riunioni sono state regolarmente disertate da alcune delle OO.SS.  e si sono regolarmente svolte con quelle presenti all’incontro. Alcune sigle sindacali evidentemente più che la tutela dei diritti dei lavoratori dell’Asl sono interessate alla polemica di schieramento politico, perché i rilievi in merito alla negata assistenza sanitaria non sono accettabili tenuto conto degli enormi sforzi dell’attuale direzione strategica per recuperare le infinite emergenze che attanagliano  da anni la sanità napoletana. A tal proposito, si citano tre dei tanti risultati positivi ottenuti: adozione  nuovo atto aziendale, approvato, dalla regione; apertura dell’ospedale del Mare a vantaggio dell’utenza dell’intero sistema sanitario regionale; raggiunta riduzione dei tempi di pagamento delle fatture da 400 gg a 24 gg per le fatture correnti. Nonostante ciò, per mesi i sindacati invece di collaborare per raggiungere una sanità di qualità hanno  fatto solo polemiche sterili, come quella della mancata erogazione dei “ buoni  mensa”  ai dipendenti ASL.  Vicenda sulla quale si è cercato di dare la responsabilità alla direzione generale quando vi era notoriamente un problema legato al fallimento della società che aveva vinto l’appalto CONSIP  cui aveva aderito l’Azienda e quasi tutte le altre aziende sanitarie e le amministrazioni pubbliche. Sorpresa e rammarico esprime questa Direzione  che è stata sempre aperta al  confronto ed al dialogo con i rappresentanti dei lavoratori, sottolineando, però, che il confronto e il dialogo, per  instaurarsi, richiedono la presenza fisica al tavolo di tutte le controparti. Quindi la domanda, sciopero conto chi e contro cosa?  dovrebbe essere questa la richiesta dei lavoratori iscritti a tali sigle sindacali, ai loro stessi rappresentanti che strumentalmente, avendo altri obiettivi, non si presentano al tavolo delle trattative.

 

                                                                                                                                    IL DIRETTORE GENERALE

                                                                                                                                          MARIO FORLENZA

 

Egregio Dottor Forlenza,

la Cgil-Fp, la Cisl-Fp, la Fials, il Nursind, l’ F.s.i. e la Ugl-Sanità restano incredule di fronte al comunicato stampa,  nel quale Lei tenta, maldestramente, di ribaltare le colpe della pessima politica gestionale di questa Azienda sulle Organizzazioni Sindacali. Lei, nel suo “delirio “, lancia anatemi contro chi, ogni giorno nei propri luoghi di lavoro affronta la dura realtà quotidiana, vivendo sulla propria pelle la mancanza assoluta di organizzazione e pianificazione delle attività assistenziali.

Dottor Forlenza i nostri Ospedali stanno morendo, mancano i presidi essenziali (siamo arrivati al punto che si comprano i pannoloni presso le farmacie adiacenti),il territorio è desertificato,  la rete dell’emergenza è paragonabile ad un colabrodo.

Se in questa Regione il livello dei Lea si è fermato al di sotto di quello stabilito dal Ministero, non permettendole di uscire dal Commissariamento, la colpa è anche Sua, perché questa Azienda non raggiunge neppure quota 100, visto che siamo ancora carenti sugli screening oncologici e sulle attività vaccinali.

Non le permettiamo, nella maniera più assoluta, di essere definiti demagogici, né tantomeno di accomunare la nostra azione alla politica. Noi svolgiamo la nostra funzione con l’onestà intellettuale che ci ha sempre contraddistinto. Per nostra fortuna noi siamo eletti dai lavoratori, contrariamente a Lei il cui unico merito è quello di essere stato nominato dalla politica.

Abbiamo dimostrato sempre grande senso di responsabilità perché, mentre i restanti Presidi cadono a pezzi, non ultimo gli Incurabili e il San Giovanni Bosco – ci permetta di ricordarle i fatti, vista la sua memoria corta – quando ci fu chiesta collaborazione per avviare l’apertura dell’Ospedale del Mare queste organizzazioni sindacali, pur consapevoli delle difficoltà che ci sarebbero state, si attivarono in uno sforzo comune affinché si raggiungesse il risultato.

Nell’occasione fu dimostrata grande sensibilità verso i cittadini, sapendo quanto fosse costato quell’Ospedale alla comunità (circa 400 milioni di € di soldi pubblici), ben consci che le promesse della politica, e le Sue in particolare, di non dimenticare gli altri nosocomi, sarebbero state sicuramente disattese, come comprovano i fatti agli occhi di tutti.

Le Sue promesse, infatti, sono state tutte state vane, anche se è stato abilissimo a nascondersi dietro a proclami ed enunciazioni, sempre pronto a sfilare sulle passerelle della politica, imputando sempre agli altri – Sindacati, Dirigenti, lavoratori – i suoi fallimenti .

Lei , ci imputa il fatto di non essere seduti ai tavoli per avviare un confronto con questa Azienda per l’applicazione della contrattazione integrativa. Pur rispettando la diversità di pensiero di chi a quei tavoli si sta sedendo, Le diciamo in maniera chiara che il percorso oggi non è condivisibile.

Quei tavoli a cui Lei ci ha invitato sono illegittimi perché non costituiti secondo norma di legge.

E quando abbiamo presenziato che abbiamo ottenuto? Quando abbiamo partecipato e protestato a che è servito?

  • L’adozione di un Atto Aziendale mai condiviso e vergognoso.
  • Nomine di primari e responsabili senza un concorso.
  • Chiusura di Ospedali storici come l’Ascalesi, l’Annunziata, il San Gennaro.
  • PSI inesistenti come il Crispi, l’Elena D’Aosta, il Napoli Est.

 

Ha vanificato anche l’ultima possibilità di riconciliazione tra le parti, disertando la convocazione in Prefettura (grave caso di sgarbo istituzionale nei confronti del rappresentante del Governo).

Siamo stanchi di subire visioni contabili-amministrative che non ci permettono di garantire un passaggio di fascia, di applicare i coordinamenti, di erogare le posizioni organizzative. Siamo stanchi delle continue richiesta di prestazioni in regime di lavoro straordinario per garantire il funzionamento degli Ospedali; siamo stanchi di vedere i vostri budget aumentare ogni anno mentre quelli dei dipendenti scendono; siamo stanchi delle vostre incapacità di gestire fatti che vedono puntualmente i dipendenti sbattuti in prima pagina agli onori delle cronache giudiziarie; siamo stanchi dei bilanci in negativo mentre 62 milioni di euro di credito nei confronti di terzi non vengono recuperati; siamo stanchi di indagini dell’ANAC e della Corte dei Conti (servizi Tecnici e ufficio Patrimonio); siamo stanchi di scrivere centinaia di documenti di denuncia  puntualmente inevasi.

Siamo stanchi di questa “Governance “, ed il fatto che questa Azienda abbia ridotto il tempo di pagamento delle fatture ci può solo far piacere per i fornitori, ma stanotte i pazienti non si cambiano perché i pannoloni nelle degenze sono finiti!

Ecco contro chi si sciopera.